Prosegue il dibattito riferito a previdenza e pensione anticipata 2015; le ultime notizie si concentrano in modo particolare sull'opzione contributivo donne e sulla possibile configurazione di Quota 100, fronti al momento caldissimi che hanno già condotto alla messa in piedi di una class action indirizzata contro l'INPS. Partendo dal caso dell'opzione contributivo, il Comitato donna si sta facendo promotore di una dura battaglia finalizzata all'istituzione di una proroga dei termini di fruizione, misura promessa sia dal governo Letta che da quello Renzi ma sin qui mai attuata.

E'proprio il Comitato donna ad aver istituito una class action contro l'INPS, reo di aver ristretto ulteriormente i termini di utilizzo dell'opzione contributivo donne, una mossa quest'ultima che se confermata taglierebbe le gambe ad oltre 6mila lavoratrici. Restando sempre a pensione anticipata 2015 e previdenza, bisogna poi sottolineare come aumenti il fronte dei si nei riguardi di due ipotesi promosse dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano: pensione anticipata 2015 fissata a 62 anni con conseguente rimodulazione delle penalizzazioni attualmente previste per l'accesso all'istituto e configurazione di Quota 100 come soglia di accesso alla stessa pensione anticipata 2015. L'INPS si è detto favorevole alla manovra, ma come già sottolineato nel corso di precedenti contributi il problema sta tutto nelle coperture economiche.

Pensione anticipata 2015 a 62 anni, opzione contributivo e Quota 100: class action vs INPS, tutto potrebbe cambiare con abrogazione Legge Fornero

Come accennato in apertura, è ripreso più spedito che mai il dibattito in tema di pensione anticipata 2015 e previdenza: partendo dal caso dell'opzione contributivo bisogna dar conto della class action mossa dal Comitato donna contro l'INPS, che di recente ha ulteriormente ristretto i tempi di accesso all'istituto.

In linea teorica, l'opzione contributivo sarebbe esercitabile sino al 30 dicembre 2015, ma due circolari diffuse dall'INPS hanno ristretto i tempi tagliando fuori oltre 6mila lavoratrici che nel prossimo anno matureranno i requisiti di fruizione dell'istituto; a tal proposito ricordiamo che l'opzione contributivo donne consente alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata a quota 57 o 58 anni di età più 35 di contributi, il tutto controbilanciato dalla ricezione di assegni ridotti del 20-30% rispetto al retributivo.

Nel corso di una recente conferenza stampa, la parlamentare del PD Maria Luisa Gnecchi ha sottolineato come un'eventuale proroga costerebbe 550 milioni di euro sino al 2019, ma dal 2020 sino al 2041 lo Stato conseguirebbe risparmi per oltre 1 miliardo e 700 milioni di euro, gettito frutto di assegni previdenziali ridotti, come già sottolineato, rispetto al calcolo retributivo.



Parlando di pensione anticipata 2015 in linea più generale, tengono poi banco le due proposte firmate Damiano: pensione anticipata 2015 fissata a 62 anni e configurazione di Quota 100 come somma tra età anagrafica e età contributiva. Entrambe le misure scontano una problematica derivante dalle coperture economiche: in particolare un'uscita a 62 anni di età costerebbe allo Stato oltre 40 miliardi di euro, laddove invece l'istituzione di Quota 100 potrebbe risultare maggiormente attuabile sotto il profilo economico.

Le proposte insomma ci sono ma i dubbi purtroppo permangono: le carte in tavola potrebbero però cambiare qualora l'azione della Lega Nord dovesse andare in porto, con la Cassazione ad aver recentemente dato il proprio assenso all'ammissione del referendum abrogativo sulla Legge Fornero: in primavera ci sarà il secondo ed ultimo verdetto, quello della Consulta, e in caso di si l'intero contesto di riferimento potrebbe subire scossoni inimmaginabili. Se desiderate continuare a rimanere aggiornati in merito a previdenza e pensione anticipata 2015 vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' poco sotto il titolo del pezzo.