Prosegue incessantemente il dibattito in tema di pensioni 2014-2015 e previdenza: tante le questioni in ballo, a cominciare da Quota 62 e dal potenziale incremento delle Pensioni minime sino a giungere al TFR in busta paga e all’aumento della tassazione sulla previdenza integrativa. Partendo dalla Quota 62, si tratta di un’ipotesi paventata dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, proposta certo interessante che sconta però importanti criticità dal punto di vista economico; cambiando versante ma restando sempre alle pensioni 2014-2015, continuano inoltre a tenere banco le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Boschi, stando al quale si potrà lavorare alle pensioni minime soltanto a partire dal 2016 in poi.

Paiono infine del tutto sfumate le possibilità di assistere a delle novità per quel che concerne l’inserimento del TFR in busta paga e l’aumento dell’imposizione fiscale sui fondi di previdenza integrativa: il dispositivo normativo non muterà, parola di Renzi, che dopo mesi di silenzio è quantomeno tornato ad esprimersi in tema di previdenza e pensioni 2014-2015.

Pensioni 2014-2015, Quota 62, pensioni minime e previdenza integrativa - Renzi: 'Niente modifiche alla norma sul TFR'

Come accennato in apertura paiono estremamente numerosi i temi connessi a previdenza e pensioni 2014-2015: partendo da un’ipotetica uscita anticipata fissata per tutti i lavoratori a Quota 62 anni di età, bisogna realisticamente sottolineare come siano ridotte al minimo le possibilità di assistere ad una riforma di questa portata. L’ipotesi è stata partorita dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiamo ma sconta un evidente problema di coperture economiche (l’INPS ha parlato di oltre 40 miliardi di euro), ecco che una sua ratifica appare francamente improbabile. Bisognerà invece proiettarsi al 2016 abbandonando le pensioni 2014-2015 per poter iniziare a parlare di un incremento delle pensioni minime: è quanto affermato dal ministro Boschi, certo di come si potrà iniziare a lavorare in questa direzione soltanto a partire dal 2016 in avanti: ‘Il governo ha fatto una scelta difficile, quella di puntare sui nuovi lavoratori’ ha dichiarato in particolare la Boschi. E nel frattempo verrebbe da chiedere al ministro? I quasi due milioni di pensionati che ricevono meno di 500 euro al mese a cosa potranno appellarsi per sopravvivere?



Gli ultimi due grandi temi connessi a pensioni 2014-2015 e previdenza riguardano il TFR in busta paga e l’incremento della tassazione sui fondi di previdenza integrativa. Sul primo punto si è espresso il Premier Renzi in persona, tornato a parlare di previdenza dopo mesi di silenzi: ‘Le pensioni dei giovani sono a rischio perché non lavorano e non per la mazzata del TFR in busta paga. Nessuno vuole colpire il risparmio, non abbiamo introdotto la patrimoniale, il nostro obiettivo è riportare un clima di fiducia. I cittadini saranno comunque liberi di decidere sul TFR in busta paga, non credo cambieremo norma’. Nulla da fare neanche sul fronte della previdenza integrativa: la norma contenuta in Legge di Stabilità che prevede un incremento dell’imposizione fiscale - si passerà in particolare dall’11 al 20% - quasi certamente non verrà modificata: certo il governo Renzi non poteva infliggere una 'mazzata' più poderosa all’unico settore che per anni ha costituito un bacino di risorse alternativo a quello degli assegni previdenziali statali. Continueremo a seguire le vicende connesse a pensioni 2014-2015 e previdenza: se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ poco sotto il titolo del pezzo.