Prosegue la dialettica tra Governo Renzi e sindacati sul delicato tema della Riforma Pensionistica e sulla richiesta formale da parte dei lavoratori disagiati di un provvedimento sanatorio circa le tante posizioni di difficoltà seguite alla legge Fornero. Dopo il discusso intervento dei vertici Inps presso la Commissione Lavoro del Senato, si è alzata la protesta di decine di migliaia di esodati, che non sarebbero conteggiati tra coloro che hanno ricevuto un aiuto di welfare con la sesta salvaguardia parlamentare. Ma in gioco vi è anche il prossimo futuro dei lavoratori precoci, di chi ha svolto lavori usuranti e dei quota 96 della scuola, insegnanti e lavoratori ATA che avrebbero già maturato il diritto al pensionamento, ma che non hanno potuto accedervi a causa di una svista nella legge 114 del 2011.
Fatto sta che fino ad oggi dal Governo si era ottenuto solo un atteggiamento attendista; dopo essere rimasto scottato con diversi dietrofront durante la scorsa estate, dovuti all'intervento della Ragioneria dello Stato e dei tecnici del Ministero dell'economia, l'esecutivo Renzi si è chiuso in un emblematico quanto deciso silenzio, che non ha mancato di preoccupare i lavoratori rimasti bloccati senza possibilità di accedere all'Inps e talvolta anche senza stipendio.
L'incontro tra Governo e sindacati del 17 novembre 2014, alle ore 17.00 sul tema della previdenza
Per discutere della situazione appena descritta e cercare una soluzione condivisa, si è arrivati ad un nuovo incontro che si sta tenendo proprio in queste ore tra il Ministro Madia e i sindacati.
Il tema delle discussioni è ovviamente la riforma del lavoro e della previdenza. La speranza dei lavoratori è che si possa dare seguito ad una proposta risolutiva, che possa essere utilizzata dalla platea più ampia possibile; non è difficile ipotizzare che le preferenze dei lavoratori possano cadere sulla cosiddetta quota 100 proposta di recente dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano.
Nella pratica, si tratterebbe di offrire la pensione anticipata a tutti i lavoratori che riescono a raggiungere il punteggio di 100 sommando età anagrafica e anni di contributi effettivamente versati.
Come funzionerebbe a livello operativo la quota 100 di Damiano e perché sarebbe un segnale importante?
Ad esempio, se fosse dato seguito a questa proposta, si potrebbe accedere all'Inps con 40 anni di contribuzione e 60 anni di età.
Un simile provvedimento permetterebbe di sanare contemporaneamente moltissime situazioni diverse, dagli esodati ai precoci, fino ai quota 96. Purtroppo dal lato governativo non sembrano esserci conferme circa un'effettiva disponibilità d'intenti, anche perché le risorse disponibili a bilancio sarebbero estremamente limitate, mentre si teme che la sanatoria di una particolare posizione possa immediatamente dar adito alle rivendicazioni degli altri lavoratori, rimasti penalizzati in seguito alla Riforma Fornero. Non resta quindi che attendere, per comprendere quale sarà il risultato di questo incontro. E voi, cosa pensate al riguardo? Come sempre, restiamo a disposizione per permettervi di esprimere la vostra opinione con un commento all'articolo. Se invece desiderate restare aggiornati sulla riforma delle pensioni, potete utilizzare il pulsante "segui" disponibile in alto, sotto al titolo.