"L'andamento negativo del Pil (prodotto interno lordo) negli ultimi 5 anni non può tradursi in una riduzione delle future Pensioni calcolate in base al metodo contributivo". Lo ha dichiarato intervenendo oggi nel dibattito sulla riforma pensioni 2014 il commissario straordinario dell'Inps (Istituto nazionale per la previdenza sociale) Tiziano Treu.

Riforma pensioni 2014 Inps, il commissario Tiziano Treu: per pensioni contributive no a riduzione

Parlando con i cronisti a margine di un'audizione davanti alla commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato della Repubblica presieduta dal senatore Maurizio Sacconi (Nuovo centrodestra), il commissario straordinario dell'Inps ha spiegato che "l'andamento del Pil influenza le pensioni in termini di rivalutazione ma - secondo l'ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del Governo Prodi - non può tradursi in una svalutazione.

La nostra opinione - ha affermato Tiziano Treu, oggi commissario straordinario dell'Istituto nazionale di previdenza sociale - conferma la lettera e lo spirito della legge è di rivalutare e non svalutare le pensioni. Oltre tutto - ha aggiunto ancora il commissario straordinario dell'Inps - anche la Consulta, in un altro caso, ha detto che non è concepibile una perdita sul capitale accumulato. E anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali - ha concluso Tiziano Treu riferendosi alle ultime dichiarazioni del ministro Giuliano Poletti - mi sembra d'accordo. E in merito al problema delle coperture finanziarie, il commissario Inps ha spiegato che "oggi non c'è una questione di soldi, nel caso riguarderà il futuro".

Riforma pensioni 2014, direttore Inps Mauro Nori: nessun problema coperture se non si può svalutare

"Se l'interpretazione della norma stabilisce che non è possibile svalutare, allora non c'e' un problema di coperture finanziarie, vuol dire che erano già previste", ha affermato invece il direttore generale dell'Inps, Mauro Nori intervenendo sul meccanismo che aggancia le pensioni al prodotto interno lordo e del rischio di una diminuzione degli importi, vista la situazione di recessione in cui si trova il Paese.

Al termine di un'audizione in commissione Lavoro e Previdenza sociale a Palazzo Madama Mauro Nori ha aggiunto che "in caso di interpretazione diversa della normativa - secondo il direttore generale dell'Inps - si aprirebbe un problema di copertura relativo a circa 15 milioni di lavoratori".

Riforma pensioni 2014, esodati, nuovi dati Inps al Senato: più di 56.000 le pensioni liquidate

E sempre in tema di pensioni arrivano dall'Inps i nuovi dati sugli esodati, i lavoratori più penalizzati dalla riforma pensioni Fornero.

Sono più di 162.000 gli esodati salvaguardati, oltre 97.000 gli assegni certificati per un totale di pensioni liquidate che supera le 56.000. Sono questi i dati sui lavoratori esodati riferiti dai vertici dell'Inps durante un incontro in commissione Lavoro al Senato della Repubblica. Questi numeri comunicati dall'Inps sugli esodati sono il frutto dell'approvazione di ben sei provvedimenti di salvaguardia in attesa di trovare una soluzione strutturale e definitiva a tutela di migliaia di persone rimasti senza lavoro, senza stipendio e senza pensione dopo l'entrata in vigore della riforma pensioni Fornero che potrebbe essere abolita con il referendum abrogativo proposto dalla Lega Nord di Matteo Salvini e che attende il via libera definitivo della Corte Costituzionale dopo l'ok della Suprema Corte di Cassazione.