Nonostante il parere positivo espresso da molti lavoratori disagiati negli scorsi giorni, resta ancora tutto fermo riguardo il pensionamento anticipato proposto con Quota 100 da Cesare Damiano. È probabile che la questione sia ormai passata nelle mani dei tecnici, ma resta implicito che il silenzio calato sulla questione faccia presagire che ci vorranno tempi lunghi. Attualmente l'opinione pubblica sembra divisa tra chi ritiene che la soluzione possa essere implementabile  nel breve termine e chi pensa improbabile arrivare a vedere già una via di uscita con la prossima legge di stabilità.

Resta un fatto evidente che il problema è di grande attualità, anche perché spesso le persone coinvolte manifestano uno stato di disagio che perdura ormai da quasi tre anni. Stiamo parlando di lavoratori precoci, che nonostante quattro decenni di versamenti non possono accedere all'Inps. Oppure di chi ha svolto lavori usuranti e fatica a mantenersi lavorativamente attivo; o peggio ancora dai lavoratori ATA e insegnanti quota 96 della scuola, che il diritto al pensionamento l'avrebbero già acquisito, ma che non possono farlo valere a causa di una semplice svista all'interno della Riforma Fornero.

La proposta di pensione anticipata di Cesare Damiano per superare le mancanze di coperture

Per i pensionandi che vedono precludersi l'adeguato traguardo dell'Inps, la soluzione sarebbe quella di aggirare la principale causa del blocco previdenziale; i tecnici del Mef e della Ragioneria dello Stato sono più volte intervenuti a fermare sanatorie e salvaguardie, a causa del costo troppo elevato per i conti pubblici.

Gli ultimi anni di recessione non hanno certo aiutato a risolvere la questione e purtroppo bisogna riscontrare come anche nel prossimo futuro l'Italia potrebbe continuare a navigare in acque difficili dal punto di vista economico e finanziario. È in questo senso che il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, avrebbe avuto l'idea di una soluzione laterale.

Meglio accettare qualche rinuncia e cercare di aggirare il problema, avrebbe pensato, proponendo ai pensionandi di accedere all'Inps con quota 100. Ad esempio, con 62 anni di età e 38 anni di contribuzione, con 60 anni di età e 40 anni di contribuzione... e così via. Una proposta che permetterebbe di risolvere definitivamente la questione, senza pesare eccessivamente sui conti pubblici.

Finora l'idea sembra essere risultata interessante anche per i lavoratori: riusciremo a mettere il punto finale su questa annosa vicenda? Fateci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo. Se invece desiderate restare aggiornati, potete utilizzare il pulsante "segui" disponibile in alto, sotto al titolo.