In questi giorni i diplomati magistrali attendevano una notizia che doveva provenire dagli ambienti giudiziari attinente la questione della abilitazione del titolo per la professione di docente per la quale è previsto l'inserimento nelle graduatorie d'istituto. Un accoglimento di una istanza così concepita sarebbe stato accolto con bottiglie di champagne e festa per tutti giacché questo significa inserimento in Gae e accesso al ruolo mediante la Buona Scuola a settembre 2015. Ebbene, diplomati magistrali che leggete questo pezzo, preparate i bicchieri perché il Consiglio di Stato sancisce la vostra vittoria.

L'appello al Consiglio di Stato

Il 2 dicembre scorso il Consiglio di Stato, riunitosi per deliberare in merito ad un ricorso proposto in appello dagli avvocati Concetto Ferrarotto e Dino Caudillo che obiettavano sulla legittimità della sentenza del Tar del Lazio di respingimento dell'istanza sul titolo abilitante, decideva di accogliere quanto presentato dai legali che tutelavano un gruppo di diplomati. A Palazzo Spada i Giudici hanno deciso per l'ammissione. La VI sezione del Consiglio di Stato ha infatti accolto il 2 dicembre i ricorsi in appello proposti con riserva nelle graduatorie provinciali ad esaurimento, intimando anche al Tar di stabilire a brevissima scadenza la data per l'udienza di merito.

Tfa e Pas

Per conseguire l'abilitazione necessaria alla professione i diplomati che avevano conseguito il titolo scolastico prima del 2011/2002 avevano affrontato i corsi abilitanti speciali proposti dal Miur e noti come Pas e Tfa ( percorsi abilitanti speciali e tirocini formativi attivi). Alla luce di quanto deciso dal Consiglio di Stato si rileva la non necessità di una spesa di circa 3000 euro a docente per il conseguimento dell'abilitazione mediante detti corsi.

Il diploma in sé è già abilitante e da diritto a entrare in Gae. In ogni caso gli stessi conservano la validità per l'abilitazione all'insegnamento.

Importanza della sentenza

E' stata ritenuta fondata dai Giudici del Consiglio la doglianza espressa dai ricorrenti contro l'esclusione dalle predette graduatorie ad esaurimento in virtù del solo possesso del diploma magistrale, elemento che apre adesso la strada ad ulteriori ricorsi per vedersi risarcire delle spese sostenute per seguire i corsi riconosciuti dal Miur.