Sembra finalmente arrivata per i lavoratori precoci la tanto attesa soluzione previdenziale per ottenere un'uscita anticipata dalla propria posizione lavorativa, a patto però di poter maturare i benefici di legge entro e non oltre la scadenza dell'anno 2017. Sarebbe questo il limite che è stato deciso con l'approvazione della legge di stabilità 2015, che si è occupata in modo specifico di questa platea di lavoratori disagiati. Si tratta di un gruppo di persone che non riuscivano ad ottenere la quiescenza nonostante avessero accumulato oltre quattro decenni di versamenti sulle proprie spalle.

Il problema era sorto in seguito all'innalzamento dei requisiti di pensionamento avvenuto con l'introduzione della riforma previdenziale Fornero dell'anno 2011: per poter rendere maggiormente sostenibile l'Inps il Governo Monti aveva aumentato in modo improvviso i requisiti di accesso all'Inps, ma così facendo ha creato anche una vasta area di lavoratori bloccati fuori dal welfare previdenziale (tra i quali figuravano proprio i precoci).

Lavoratori precoci ed emendamento sanatorio: come funzionerà la pensione anticipata?

Il diritto al prepensionamento sarà maturato da tutti coloro che a partire dall'inizio del prossimo gennaio avranno acquisito almeno 42 anni e 6 mensilità di contribuzione, mentre per le donne saranno necessari 12 mesi in meno.

Ma il punto di svolta arriva con l'eliminazioni delle mensilità che erano state implementate assieme alle legge Fornero a cui abbiamo già fatto riferimento in precedenza, che aveva introdotto la soglia di età dei 62 anni come limite per richiedere l'accesso alla misura, oltre che una serie di penalizzazioni sulla mensilità erogata dall'Inps per ogni anno di anticipazione rispetto alle soglie formali.

Ora si potranno ottenere le Pensioni anticipate senza alcun limite di età, con la sola esclusione di coloro che matureranno gli anni di accesso in seguito al 31 dicembre dell'anno 2017.

Resta però la delusione dei tanti lavoratori che proprio per la scadenza imposta non riusciranno a rientrare nella platea dei beneficiari, mentre un altro dubbio per molti si pone con il nuovo adeguamento dell'accesso all'inps rispetto alle aspettative di vita, che nel 2016 aumenterà di quattro mensilità il numero dei versamenti contributivi obbligatori utili alla quiescenza: ci vorranno così almeno 42 anni e 10 mesi, un anno in meno per le donne, vanificando ancora una volta la misura per molti.

Restiamo a vostra disposizione con l'area commenti qualora vogliate farci conoscere la vostra opinione, mentre per ricevere tutti gli ultimi aggiornamenti sulle pensioni potete utilizzare il comodo pulsante "segui" che vedete in alto, sopra al titolo.