Per chi percepisce una pensione di invalidità che non sia ancora stata confermata arriva una nuova disposizione dell'Inps che autorizza ad usare la cosiddetta totalizzazione dei contributi. A stabilirlo rettificando una interpretazione restrittiva di poco tempo fa è un messaggio dell'Inps che sul sito si localizza col numero 9626/2014. La pensione di invalidità fino ad oggi non prevedeva questa facoltà, ma la circolare di cui sopra cambia le carte in tavola.
Nuovo regime
Dunque è stato deciso che da adesso in avanti tutti coloro che sono titolari di Pensioni di invalidità, nel caso in cui perdano l'assegno perché magari non hanno il requisito, se dispongono di altri contributi che siano confluiti in gestioni diverse potranno accedere alla possibilità della totalizzazione.
Questo vale sia per l'anzianità che per la pensione di vecchiaia vera e propria. Ricordiamo che col vecchio regime si poteva fare la totalizzazione soltanto quando, a causa di un peggioramento della salute, si trasformava l'assegno relativo sotto forma di pensione di inabilità. Era tassativamente vietato effettuare la totalizzazione nel caso di passaggio da assegno di invalidità a pensione di vecchiaia, senza trascurare il fatto che non era fattibile neanche cumulare assegni di invalidità con altri contributi pagati su casse diverse al fine di avere un unico trattamento.
Ricongiunzione grazie alla totalizzazione
Poter fare la totalizzazione dei contributi previdenziali permette a tutti coloro che hanno fatto versamenti diversi in gestioni diverse di attingere completamente o parzialmente di usarli per avere una pensione unica, risultante dalle somme che competono ai diversi istituti di previdenza.
E' oltre modo gratuita, costituendo una diversa forma di ricongiunzione dei tributi che molto spesso è costosa. In questo modo l'ente erogante il trattamento di quiescenza sarà unico. Nei prossimi giorni i patronati saranno istruiti sulle modalità per accedere al nuovo regime che si stima sarà adottato da centinaia di migliaia di utenti.