Si accende il dibattito sulla legge di stabilità 2015 al Senato, tanto che nel corso di un lasso di tempo ristretto sono arrivati moltissimi emendamenti in favore di una flessibilizzazione dell'uscita dal lavoro. I riflettori sembrano così essersi finalmente accesi sula situazione dei lavoratori disagiati, ovvero di coloro che sono rimasti colpiti ingiustamente dall'irrigidimento dei requisiti di accesso all'Inps con la Riforma Fornero del 2011. Stiamo parlando di persone che nonostante le recenti salvaguardie, stanno aspettando ancora una risposta dal Governo Renzi: tra di loro ci sono esodati, precoci, persone che hanno svolto lavori usuranti, insegnanti e lavoratori ATA quota 96 della scuola e anche disoccupati in età avanzata.

Tutti individui che non riescono ad ottenere la quiescenza nonostante decenni di versamenti all'Inps.

Gli emendamenti presentati in Parlamento sulla legge di stabilità 2015

Proprio per porre rimedio alle situazioni appena descritte, sono stati presentati numerosi emendamenti alla legge di stabilità in approvazione presso il Senato della Repubblica. Quasi tutti gli schieramenti sono concordi sulla necessità di una maggiore flessibilità nell'uscita dal lavoro; c'è chi chiede di garantire la pensione anticipata a tutti indistintamente dall'età anagrafica e con 42 anni di contribuzione e chi propone delle sanatorie ad hoc per alcune delle situazioni più gravi, come quella dei quota 96. Anche il tema degli esodati resta molto sentito, visto che sarebbero circa 50.000 gli individui rimasti fuori dalle tutele già previste in Parlamento.

Il Governo Renzi al vaglio delle proposte, ma ad essere determinanti saranno i tecnici

Così come previsto dalla prassi parlamentare, l'esecutivo Renzi è chiamato a vagliare le varie proposte ricevute e a decidere quali possano avere un seguito. Il vero lavoro però sembra essere affidato ai tecnici del Ministero dell'economia e della Ragioneria dello Stato, perché le buone intenzioni si sono già scontrate in passato contro la necessità di mantenere in ordine i conti.

Purtroppo l'economia continua nella sua fase di stagnazione e per questo motivo non offre grandi spunti di crescita; la speranza dei lavoratori è però nel tetto alle Pensioni d'oro e negli altri asset reperibili attraverso la spending review e il taglio degli sprechi di risorse pubbliche.

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