Riprende con grande veemenza il dibattito su pensione anticipata 2015 e riforma della previdenza: come già accennato nel corso di precedenti contributi, la chiusura del capitolo connesso alla Legge di Stabilità con la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ha aperto le porte al dibattimento riferito a Pensioni e previdenza, con l'istituto della pensione anticipata 2015 ad essere finito sotto la luce dei riflettori. Si perché il primo passo sarà quello di costruire uno nuovo strumento improntato ad una maggiore flessibilità che consenta a chi lo desideri di accedere al pensionamento prima dei normali termini temporali a fronte di un trattamento economico che per forza di cose risulterà più ridotto: ad aver segnato la strada che verrà intrapresa è stato il consigliere economico del governo Renzi Yoram Gutgeld, sicuro di come si debba dare un ventaglio di scelte più ampio a tutti i lavoratori, senza distinzioni tra pubblico e privato.

Ad osteggiare la creazione di una pensione anticipata 2015 votata ad un maggiore liberismo i vertici dell'UE, 'restii a guardare ai risparmi sul lungo periodo e maggiormente concentrati a valutare la spesa nell'immediato'. Nel frattempo il governo Renzi si è già mosso con la messa a punto di un nuovo decreto patrocinato dal MEF di Pier Carlo Padoan, un provvedimento che agirà sulla pensione anticipata a partire dal 2016.

Pensione anticipata 2015, Renzi, Gutgeld e Padoan: la scontro con l'UE può essere vinto ma serve fermezza

'Quello delle pensioni è uno dei capitoli che il governo affronterà in sede europea. Anticipare la pensione sia pure con un trattamento inferiore a molti oggi potrebbe andar bene. Vogliamo renderlo possibile': queste le parole pronunciate da Yoram Gutgeld nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere della Sera riguardo alla strategia che adotterà il governo Renzi per riformare previdenza e pensione anticipata 2015. Maggiore flessibilità dunque e maggiore propensione a venire incontro alle esigenze dei cittadini: in effetti quello del ricambio generazionale e del re-innesco del turn over è uno dei problemi più delicati che il governo Renzi è chiamato a portare avanti in questo nuovo anno, ecco che anticipare l'uscita dal lavoro dei più 'anziani' potrebbe avere un senso. Certo sentir parlare di trattamenti economici inferiori al normale per chi sfiora o supera i 40 anni di contributi non si sposa bene con l'idea di 'ricongiungere' i cittadini alle Istituzioni, ma al momento questa è l'unica via percorribile. 'Con il nostro sistema contributivo - ha aggiunto Yoram Gutgeld - se io pensiono anticipatamente un lavoratore con un trattamento inferiore a quello che gli spetterebbe, sto solo anticipando una spesa che recupererò dopo, con un rimborso a rate, non sto aumentando l'esborso. Ma l'UE - ha concluso Gutgeld parlando di finanza pubblica, pensione anticipata 2015 e flessibilità - guarda solo alla spesa attuale'. Come sottolineato dal premier Renzi, la lotta contro l'UE può però essere vinta convincendo gli stessi vertici sovranazionali che la via che intende seguire il nostro governo è l'unica in grado di coniugare le esigenze economiche dell'Italia paese con la 'questione previdenziale' che ormai da tempo attanaglia il nostro tessuto economico-sociale. In chiusura è bene rimarcare la prima concreta mossa del governo Renzi che comunque non va nella direzione auspicata: il MEF di Padoan ha infatti dato il là al decreto che adegua i requisiti di accesso al trattamento pensionistico sulla base delle aspettative di vita aggiornante dall'Istat. Dal primo gennaio 2016 scatterà così un aumento di quattro mesi dei requisiti di accesso alla pensione anticipata, attualmente fissati a 42 e 6 mesi per gli uomini e a 41 e 6 mesi per le donne. Seguiremo i futuri sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' poco sopra il titolo del pezzo.