In attesa di conoscere la decisione della Consulta sull'ammissibilità del referendum abrogativo proposto dalla Lega Nord di Matteo Salvini per l'abolizione della legge Fornero, sono diverse le ipotesi che potrebbero riformare l'attuale normativa pensionistica. Il dibattito sulle pensioni si è arricchito in queste ore della nuova apertura da parte del ministro del Lavoro Giuliano Poletti a seguito della richiesta da parte di alcuni esponenti del Partito Democratico di rivedere i requisiti pensionistici.

Ma prima di spiegare quali sono i possibili cambiamenti sull'attuale riforma Fornero, facciamo un passo indietro.

Fino ad oggi si è sempre discusso di rendere il sistema pensionistico più flessibile per tutti i lavoratori. Molte sono le proposte che sono arrivate sul tavolo di Matteo Renzi: il prestito pensionistico (proposta dell'ex ministro Enrico Giovannini), raggiungimento di quota 100 (proposta di Cesare Damiano), pensione anticipata a partire da 62 anni e 35 anni di contributi con penalizzazioni ed incentivi (proposta da Cesare Damiano), sistema contributivo per tutti.

Nelle ultime ore si è fatta strada un'altra ipotesi: andare in pensione con 41 anni di contributi senza considerare l'età anagrafica. Questi requisiti, però, saranno in ogni caso adeguati, secondo quanto stabilito dalla legge in vigore.

Infatti, essi continueranno ad aumentare a causa dell'aumentare dell'aspettativa di vita Istat, ogni due anni. Questo vuol dire che, a partire da gennaio 2016, non si potrà andare in pensione a 66 anni e 3 mesi ma bisognerà aggiungere 4 mesi. E questo valore sarà aggiunto ogni due anni.

A causa di questo incremento alcuni esponenti del Partito Democratico hanno presentato un'interrogazione parlamentare chiedendo modifiche a questa regola.

Secondo la loro opinione, sarebbe opportuno adeguare i requisiti pensionistici in funzione delle categorie dei lavoratori; infatti, un operaio ha un'aspettativa di vita diversa da quella di un insegnante o di un libero professionista. Il ministro Poletti sembrerebbe disponibile ad avviare un dibattito per arrivare a questa soluzione.