All'orizzonte un pronunciamento che potrebbe rivelarsi storico, alle spalle un passato fatto di insulti, beffe e tiri mancini, nel mezzo l'ennesima (e potremmo aggiungere vergognosa) uscita del ministro Giannini: potrebbe riassumersi così l'attuale contesto di riferimento relativo al caso pensioni Quota 96 Scuola, al centro delle vicende politiche italiane da ormai tre anni. E cioè da quando l'allora ministro Fornero promulgò il provvedimento che reca il suo nome dimenticandosi della specificità del comparto scolastico. L'ultima rilevante novità concerne la nota diffusa dal Comitato dei Quota 96, letteralmente infuriato con il ministro Giannini che per risolvere il caso Pensioni Quota 96 Scuola ha proposto alla categoria un bel demansionamento di massa.

Potrebbe in particolare essere la Buona Scuola, che presto verrà dettagliata in una serie di decreti attuativi, a sancire 'la retrocessione' dei diretti interessati nell'organico funzionale dei propri istituti scolastici. Uno scenario a cui il Comitato dei Quota 96 ha risposto con un secco e deciso 'No, grazie'.

Pensioni Quota 96 Scuola, Comitato vs Giannini e Buona Scuola: demansionamento? No grazie - La lotta continua

'I sottoscritti lavoratori Quota 96 della Scuola non possono assistere passivi all'ennesima proposta penalizzante prospettata per 'risolvere' la loro assurda situazione': questo l'incipit del messaggio rivolto dai Quota 96 della Scuola al ministro Giannini, che pare davvero non essere in grado di soppesare le proprie parole. Dopo anni di vessazioni e buchi nell'acqua, con la beffa dello stralcio dell'emendamento alla riforma della PA di agosto a bruciare ancora, appare quanto meno poco lungimirante (se non vergognoso) proporre il collocamento in organico funzionale come unica via di risoluzione del caso pensioni Quota 96 Scuola. 'Sarebbe meno usurante' ha sottolineato il ministro Giannini, come se il problema fosse il tipo di lavoro da doversi svolgere nell'Istituto Scolastico. Il problema semmai è che quell'istituto scolastico dovrebbe appartenere al passato, il problema semmai è che oggi queste persone dovrebbe poter godere della pensione e invece si ritrovano inchiodate alla cattedre per via dell'errore tecnico condotto da una persona, l'ex ministro Fornero, che si permette addirittura di tessere le proprie lodi ('La mia Legge ha salvato l'Euro'). 'Chiediamo al Governo una definitiva soluzione del problema, vale a dire un provvedimento urgente che consenta il pensionamento al 1° settembre 2015' tuona la nota diffusa dal Comitato dei Quota 96 della Scuola. 'In particolare - prosegue il comunicato - i docenti di Quota 96 ritengono inaccettabile e lesiva della loro dignità professionale l'ipotesi di risolvere la loro problematica con un intervento calato dall'alto, mediante cioè il loro ventilato inserimento in un organico funzionale con ruoli polivalenti non ben definiti (a detta del ministro Giannini 'meno duri' della lezione frontale), nella convinzione che per le loro precarie condizioni psicofisiche non siano più in grado di espletare in modo adeguato il ruolo nel campo della didattica'. Accorato e condivisibile, l'intervento del Comitato dei Quota 96 esprime con vivida forza l'amarezza di chi si sente tradito dal proprio paese. Il punto è che dopo quel singolo tradimento ce ne sono stati molti altri. Che razza di Buona Scuola sarebbe quella che demansiona 4mila persone perché un ministro della Repubblica li ha coinvolti in un errore tecnico? La riposta la fornirà il ministro Giannini, che in questi anni non ha mai dimostrato una pur minima sensibilità nei riguardi del caso pensioni Quota 96 Scuola. Vi terremo aggiornati sui futuri sviluppi, se desiderate rimanere informati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.