Giuliano Colaci, uno dei coordinatori della Rete dei Comitati degli esodati, è tornato a parlare di Pensioni e diritti alle pensioni. Come riporta il sito Pensioni Oggi, il gruppo che raccoglie tutti i lavoratori che sono rimasti esclusi dalle sei salvaguardie finora attuate (l'ultima lo scorso anno) richiede il riconoscimento del diritto alla pensione con le regole che c'erano prima della riforma Monti-Fornero a favore di chi non era più occupato al 31 dicembre 2011 per avvenuta risoluzione contrattuale e per chi entro quella data aveva sottoscritto un accordo collettivo o individuale che prevedeva il futuro licenziamento e che matura i requisiti pensionistici con le previgenti norme entro il 31 dicembre 2018.

In rete, gli esodati chiedono una nuova tutela a favore di chi finora non è rientrato in quelle precedenti. Purtroppo le cose non sembrano andare come loro vorrebbero.

Treu: 'problema delle pensioni esodati risolto'

Colaci ha definito 'un fatto gravissimo' il commento del Dott. Treu dell'INPS, che in due occasioni ha dichiarato che il problema esodati non esiste più in quanto già sanato, a parte casi sporadici e di poco conto. La realtà però sembra essere ben diversa. La stima diffusa dalla Commissione Lavoro della Camera il 15 Ottobre 2014 parla di un numero che non può essere definito di poco conto: 49.500 esodati, ovvero persone senza lavoro e senza pensione. In quell'occasione l'Onorevole Gnecchi del Partito Democratico aveva chiesto all'Inps e al Ministero del Lavoro di indicare il numero dei lavoratori da tutelare nel caso in cui si decidesse di allungare di tre anni, fino al 6 gennaio 2019, gli attuali profili di tutela.

Ecco cosa era emerso

Esodati: statistiche 

  • Prosecutori volontari (ddl 1158 Art. 2 lettera b): 12.000 entro il 2017, 6.000 entro il 2018 e 7.500 entro il 2019.
  • Cessati con accordi o unilaterali (ddl 1158 Art. 2 lettera c): 6.100 entro il 2017, 3.100 entro il 2018 e 3.800 entro il 2019.
  • Permessi e congedi nel 2011 (ddl 1158 Art. 2 lettera d): 1.700 entro il 2017, 1.700 entro il 2018 e 1.700 entro il 2019.
  • Cessati a tempo determinato (ddl 1158 Art. 2 lettera e): 1.200 entro il 2017, 600 entro il 2018 e 800 entro il 2019.
  • Mobilità con accordi di tipo non governativo entro il 31/12/2011 (ddl 1158 Art. 2 lettera a): 800 nel 2012, 1.600 nel 2013 e 900 nel 2014.