La parte finale dello scorso anno ha portato a due interessanti novità per alcuni lavoratori rimasti incastrati in una condizione di disagio in seguito all'approvazione della riforma previdenziale avvenuta nel 2011. Stiamo parlando dei lavoratori esodati e di quelli precoci. I primi avevano firmato appositi accordi di scivolo con i propri datori di lavoro e poi si sono visti cambiare in corso di esecuzione le regole necessarie per accedere all'Inps. I secondi si sono visti inasprire le condizioni di quiescenza anche attraverso delle penalizzazioni di stampo economico sulla futura mensilità erogata.

Negli ultimi mesi del 2014 è finalmente arrivata la sesta salvaguardia parlamentare per i lavoratori esodati, ma secondo quanto affermato da diversi comitati territoriali l'attenzione sul caso va mantenuta ancora elevata perché sarebbero diverse decine di migliaia i lavoratori rimasti tagliati fuori dalle misure di protezione. I lavoratori precoci hanno invece visto approvarsi una sanatoria per tutti coloro che matureranno i requisiti di legge entro il 2017, ma per poter rientrare tra i beneficiari bisognerà comunque conteggiare quattro mesi in più di contribuzione, dovuti all'adeguamento alle aspettative di vita che scatterà a partire dal 1° gennaio 2016.

Pensioni 2015, Governo Renzi pensa a riforma strutturale. Ma dal Parlamento si continua a chiedere quota 100

Proprio per cercare di sanare in via definitiva situazioni come quelle appena descritte, l'esecutivo sarebbe ormai alla ricerca di una o più soluzioni di pensionamento anticipato, da finanziare attraverso una diversa distribuzione o rimodulazione delle imposte sulle pensioni (con un criterio che potrebbe apparire per alcuni versi simile ad un prelievo di solidarietà, anche se a livello normativo apparirebbe come qualcosa di completamente diverso).

Propedeutica a questa possibilità, sarebbe stata la nomina dell'economista Tito Boeri alla Presidenza dell'Inps, visto che è stato autore di diversi studi in tema di previdenza. Nel frattempo, dal Parlamento il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano è tornato a chiedere l'istituzione del pensionamento anticipato con Quota 100, una formula molto apprezzata dai lavoratori che prevederebbe la quiescenza attraverso la somma degli anni di versamenti con l'età anagrafica.

Ad esempio, seguendo questo principio si potrebbe accedere all'Inps con 60 anni di età e 40 di contribuzione.

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