Con l'arrivo del nuovo anno è ufficialmente entrato in vigore il Regime dei Minimi 2015 valido per i possessori di partite IVA: l'approvazione delle nuove norme ha contribuito a diradare le nubi che nelle ultime settimane si erano addensate sullo stesso Regime dei Minimi 2015, con normative di riferimento poco chiare e statuizioni non note ad essere state finalmente chiarificate. Che il nuovo Regime dei Minimi 2015 per le partite IVA sia peggiore del precedente in termine di reali agevolazioni è sotto gli occhi di tutti: basti pensare che l'imposta forfettaria è stata triplicata e che i liberi professionisti che vogliano accedervi non dovranno fatturare più di 15mila euro lordi l'anno.

Eppure l'Agenzia delle Entrate ha tenuto a pubblicare un documento nel quale sottolinea ai contribuenti tutti i vantaggi del nuovo Regime dei Minimi 2015, 'vantaggi' che ad una lettura più attenta non si rivelano poi così palesi. Entriamo più nel dettaglio della nuova configurazione andando ad analizzare anche il documento pubblicato dall'Agenzia delle Entrate.

Regime dei Minimi 2015: partite IVA, contributi INPS e istruzioni Agenzia delle Entrate - Giovani generazioni ampiamente penalizzate

'Dal 2015 i contribuenti che intendono avviare una nuova piccola impresa o attività professionale potranno accedere subito al Nuovo Regime dei Minimi introdotto dalla Legge di stabilità 2015 direttamente al momento della richiesta di apertura della partita IVA. L'Agenzia delle Entrate chiarisce che, fino all'approvazione e pubblicazione del modello aggiornato della dichiarazione di inizio attività, per usufruire del nuovo regime dei minimi basterà barrare la casella prevista per l'adesione al precedente Regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, previsto dall'art 27, commi 1 e 2 del Dl n. 98/2011': questo l'incipit del documento pubblicato dall'Agenzia delle Entrate l'ultimo giorno del 2014 e rivolto a chi sia intenzionato ad aprire partita IVA sfruttando il Regime dei Minimi 2015. Il documento prosegue elencando i vantaggi della nuova configurazione partendo dalla possibilità di poter sfruttare un'unica imposta con aliquota fissa al 15%: in che senso un'aliquota stabilita al 15% rispetto al precedente 5 possa configurare un regime più favorevole ed essere catalogata come 'vantaggio' rimane un mistero che solo i vertici della stessa Agenzia delle Entrate potrebbero chiarire. L'elenco di presunti vantaggi contenuto nel documento richiama elementi già presenti a proposito del Regime dei Minimi 2014, ci limitiamo per tanto a sottolineare le uniche due 'reali' novità contenute nel comunicato:



  • non vengono più previsti limiti di età per aderire o limiti di tempo per quanto riguarda la permanenza nel regime;
  •  viene configurata una riduzione di 1/3 del reddito imponibile per i primi 3 anni a vantaggio dei contribuenti che si avvarranno del nuovo regime.



Per quel che concerne i contributi previdenziali INPS è scomparsa la previsione del minimale di circa tre mila euro imposto in precedenza indipendentemente dal fatturato; novità anche sul fronte dei collaboratori dipendenti o accessori, che se presenti non potranno essere pagati più di 5mila euro, e su quello delle spese per i beni strumentali, con il limite massimo fissato a 20mila euro e relativo anche a beni in comodato, locazione o noleggio (in sostanza il limite non potrà più essere aggirato sfruttando queste particolari forme contrattuali). Chi volesse esaminare per intero il documento pubblicato dall'Agenzia delle Entrate può attivare il seguente link: 'http://goo.gl/kMF8uA'. A questo punto non resta che attendere i primi dati per capire la reale bontà del nuovo Regime dei Minimi 2015: il rischio di uno strumento che rimarrà sostanzialmente inutilizzato si fa certamente concreto. Se desiderate rimanere aggiornati sui prossimi sviluppi vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' posto poco sopra il titolo del pezzo.