"Noi non ci arrendiamo", ha detto il leader della Lega Nord Matteo Salvini oggi alla manifestazione di protesta dei parlamentari leghisti a Roma davanti alla Corte Costituzionale dopo il no dei giudici al referendum per l'abrogazione della riforma Pensioni Fornero. "Abbiamo pronte le proposte - ha sottolineato il segretario federale della Lega Nord - per il Parlamento per annullare la infame legge Fornero".

Riforma pensioni, protesta dei parlamentari leghisti davanti alla Consulta dopo il no al referendum

La riforma pensioni Fornero, come si ricorderà, ha innalzato l'età pensionabile e introdotto penalizzazioni sulle pensione anticipata oltre ad aver creato il problema degli esodati, lavoratori in età pensionabile ma rimasti senza lavoro e senza pensione con l'introduzione della legge previdenziale del Governo Monti.

Per avanzare la proposta referendaria per chiederne l'abolizione i leghisti avevano già raccolto più di cinquecentomila firme: dalla Corte di Cassazione era arrivato il primo via libera, ma ieri è arrivata la doccia gelata da parte della Consulta che ha detto no al referendum. "Mentre Renzi fa il fenomeno andando in Svizzera dai banchieri - ha detto l'eurodeputato e leader leghista Matteo Salvini - milioni di italiani sono imbufaliti dopo la decisione politica della Consulta che ha fatto un favore proprio a Renzi".

Pensioni 2015, Salvini annuncia nuove proposte della Lega per cancellare riforma Fornero

"Ci hanno rubato la democrazia impedendo al popolo di poter votare", ha dichiarato il parlamentare della Lega Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato della Repubblica e primo firmatario della proposta referendaria per l'abolizione della riforma Fornero.

"Negli Stati Uniti, il presidente democratico Barack Obama - ha detto il senatore leghista - tassa i trust e le grandi ricchezze. I democratici di casa nostra invece - ha aggiunto Calderoli - facendo respingere il referendum sull'abolizione della legge Fornero da parte della Consulta, fanno cassa con i pensionati, gli esodati e le fasce più deboli.

Questi di democratico e di sinistra - ha proseguito - non hanno niente. Anzi - ha concluso il'ex ministro per le Riforme del Governo Berlusconi - possono concorrere solo con i 'democratici' del Ventennio". "Quando in un paese si ha paura di far esprimere il popolo - ha detto Roberto Cota, segretario della Lega Nord Piemonte - vuol dire che si è messi veramente male!".

"Dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato il referendum per ragioni ancora ignote, ora - ha dichiarato il deputato della Lega Nord Giancarlo Giorgetti - il parlamento si deve interrogare seriamente sul diritto al referendum, che è materia delle riforme e che ha subito un duro colpo". "La sentenza - ha aggiunto il parlamentare leghista - pone un problema di diritto costituzionale relativo alla richiesta di democrazia: stiamo parlando di un referendum - ha sottolineato Giorgetti - chiesto da oltre mezzo milione di persone, anche a Palermo". "Una decisione tutta politica, c'erano i requisiti per l'ammissibilità", ha dichiarato il presidente della Regione Lombarda Roberto Maroni. "C'è la necessità di modificare la Costituzione - ha detto l'ex ministro dell'Interno per quanto riguarda la scelta dei giudici costituzionali, perché - ha aggiunto - la Corte Costituzionale è un organo ormai politicizzato". Secondo Maroni "l'impossibilità di fare ricorso toglie ai cittadini un diritto costituzionale".