Con atto del Senato numero 626, come risulta dalla consultazione del sito istituzionale Senato.it, il senatore del P.A.T.T. Franco Panizza ha presentato un emendamento sulle Pensioni volto a promuovere la staffetta generazionale, insieme al senatore Franco Palermo. Entrambi militano nelle fila del Partito Autonomista Trentino Tirolese. L'esame del testo comprenderà le problematiche inerenti le pensioni con speciale riguardo al pubblico impiego, oltre alle spese per l'assistenza e la sicurezza sociale.

La proposta nel disegno di legge

I due articoli di cui si compone la proposta di Franco Panizza prevedono che le pensioni pagate col sistema retributivo non debbano oltrepassare la soglia dei 6000 euro mensili.

Nel caso in cui a questi trattamenti si aggiungano altri emolumenti pensionistici sempre erogati tramite sistema retributivo, la soglia massima viene innalzata a € 10.000,00. La fissazione dei due tetti di spesa è stabilita per consentire una più equa redistribuzione della spesa pensionistica tra i percettori degli assegni più bassi.

Staffetta generazionale

Riprendendo una norma già introdotta nella scorsa primavera dal Ministro Madia, il senatore Panizza presenta un emendamento attraverso il quale si favorisce il ricambio generazionale mediante l'accorciamento dell'orario di lavoro per quei dipendenti in prossimità della pensione. Questa misura consentirebbe di assumere nuovo personale alleggerendo la disoccupazione giovanile giunta a livelli senza precedenti.

Su Pensioni Oggi .it Panizza dichiara di essere molto sorpreso dello stralcio della norma suddetta dal precedente testo del provvedimento in discussione a Palazzo Madama, auspicando che la maggioranza ne rivoglia parlare.

Il monito

Il passaggio al lavoro part time per gli over 60 costituirebbe un primo passo verso la soluzione dell'abbassamento dell'età media dei lavoratori della Pubblica Amministrazione.

È questa la convinzione dei firmatari del disegno di legge in discussione al Senato. È necessario porre rimedio alla situazione verificatasi con il prolungamento dell'età anagrafica utile per la pensione se non si vuole gravare sulla sostenibilità delle prestazioni, ripristinando un rapporto di uno a uno che nelle stime tornerebbe solo dal 2019.