Le speranze dei lavoratori con partita IVA restano puntate tutte al prossimo 20/02/2015, quando il nuovo consiglio dei Ministri del Governo Renzi dovrebbe dare finalmente il via libera ai correttivi dedicati al nuovo regime forfettario. Tra le richieste dei lavoratori appaiono predominanti il calmieramento della nuova aliquota impositiva, portata dal 5% al 15%, oltre al rialzo dei limiti di fatturato. Per quest'ultimo vincolo il settore più colpito è quello dei lavoratori intellettuali, che si è visto addirittura dimezzare il livello precedente (passato da 30.000 € ad appena 15.000 € annui).

Al riguardo di questa delicata situazione, il Ministro del lavoro Giuliano Poletti avrebbe già garantito la propria disponibilità: "resta una questione aperta che affronteremo nel prossimo Consiglio dei ministri del 20 febbraio", spiegando poi che l'idea è di creare delle condizioni d'inizio attività che diano comunque una possibilità a tutti e che non risultino penalizzanti.

Gestione separata Inps, aumento per molti insostenibile: serve nuovo intervento anche su questo punto

Purtroppo la questione del nuovo regime forfettario non è l'unico problema che sembra destinato a disturbare il sonno dei lavoratori con partita Iva ed iscritti al regime di minimi. Su questi soggetti pesa infatti anche il progressivo aumento dell'aliquota contributiva dovuta per la gestione separata.

A seguito della legge Fornero è stata innalzata al 30,72% nell'anno in corso, ma potrebbe arrivare a toccare addirittura la soglia del 33% nei prossimi anni: un livello sicuramente insostenibile se si tiene presente che il limite di fatturato dei lavoratori intellettuali per restare nel nuovo regime forfettario si ferma a 15.000 € annui, tanto che il netto percepito dal lavoratore va a collimare pericolosamente con la soglia di povertà definita dall'Istat.

Sulla questione è già intervenuto dal Parlamento il Presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano, che ha chiesto di riportare la soglia di contribuzione ad un livello più basso, simile a quello sperimentato dai lavoratori dipendenti. Non resta che attendere per vedere se l'esecutivo riuscirà a trovare la "quadra" per questa complicata situazione fiscale.

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