Il tema pensione anticipata resta senza dubbio il più discusso, i dibattiti più animati vertono tra le proposte di pensione anticipata anagrafica (60-62) anni o contributiva (40/41) anni, ma chi la spunterà? Le ultime novità vedono finalmente una convergenza in favore della flessibilità in uscita anche ai vertici: Damiano, Poletti e Boeri concordano sulla necessità di ritoccare quanto prima la Riforma Fornero per limarne le eccessive rigidità che rischiano di causare un "problema sociale". Gli ultimi interventi provengono dalla Cgil che ha espresso al Governo, attraverso un comunicato contenente 5 punti cardine, la sua posizione ufficiale in tema di previdenza e Pensioni, che ha già raccolto, come era prevedibile il consenso di milioni di lavoratori.

Pensione anticipata anagrafica 60-62 anni: Damiano, Cgil, Messina, ultime news

Uno dei più vivi sostenitori della flessibilità in uscita e dunque della pensione anticipata è Cesare Damiano a lui si devono le due proposte che stanno riscuotendo il maggiore successo tra i lavoratori: la Quota 100 intesa come somma da raggiungere tra età anagrafica e contributiva e la pensione anticipata a 62 anni più 35 di contributi con premi e penalizzazioni. Tutte e due le soluzioni, Quota 100 in primis, consentirebbero anche, secondo i lavoratori, di liberare posti di lavoro che garantirebbero quel sano turn over generazionale richiesto da tempo.

Anche la Cgil è intervenuta in tema di pensione anticipata ed ha proposto al Governo il ripristino della vecchia pensione di anzianità a partire dai 60 anni e l'eliminazione dell'adeguamento dei requisiti per la pensione all'aspettativa di vita media, che allontana ulteriormente l'accesso alla quiescenza.

Tra agli ultimi interventi a favore della pensione anticipata anagrafica a partire dai 60 anni d'età vi è anche quello di Ignazio Messina (IdV) che ha proposto l'accesso alla pensione con 60 anni più 35 anni di contributi a fronte di una decurtazione pari al 10%. Questo meccanismo, che in parte ricorda quello di Damiano, non convince specie coloro che hanno già 40 anni di contributi che si ritroverebbero ancora legati al vincolo anagrafico e in caso di accesso a 60 anni ad una penalizzazione del 2,5%.

Pensione anticipata contributiva 40-41 anni di contributi: ultime novità, le proposte

Per quanto concerne la pensione anticipata slegata dall'età anagrafica, che agevolerebbe dunque i lavoratori precoci, al momento vi sono due proposte: quella della Cgil che incalza il Governo Renzi affinché conceda la possibilità di poter accedere alla pensione anticipata per coloro che hanno versato 40 anni di contributi e quella di Damiano che ha proposto la possibilità di accedere alla pensione anticipata senza vincoli d'età per coloro che hanno maturato 41 anni di contributi.

Al momento, e fino al 2017, possono accedere alla pensione anticipata senza incorrere in penalizzazioni determinate dall'età , grazie all'ok giunto in Legge di Stabilità all'emendamento Gnecchi-Damiano, le donne con 41 anni e 6 mesi di contributi e gli uomini con 42 anni e 6 mesi. I lavoratori incalzano invece il Governo affinché si decida o a concedere la Quota 100 che permetterebbe più combinazioni tra età anagrafica e contributiva o a fissare un limite contributivo, meglio tra i 35 e 40 anni, slegato all'età. I lavoratori dicono, dal canto loro, che il Governo dovrebbe considerare solo gli anni di lavoro effettivamente effettuati e non porre limiti d'età per l'ingresso della pensione. Cosa accadrà?