Si accendono i riflettori sul complicato tema della previdenza: il meccanismo di regolazione dell'attività lavorativa e del pensionamento sembra ormai arrivato al limite estremo, soprattutto a causa dell'ingolfamento che si è venuto a creare nel 2011 con l'approvazione della legge Fornero. Il momento di emergenza nazionale e la crisi dello spread che hanno caratterizzato la scorsa riforma della previdenza non hanno infatti lasciato lo spazio necessario per effettuare un ragionamento di ampio respiro, tanto che l'assoluta esigenza di sostenibilità dell'Inps e dei conti pubblici è stata purtroppo raggiunta anche a discapito dei lavoratori.
Ma dopo tre anni di riflessioni e di provvedimenti estemporanei, la politica sembra aver finalmente compreso l'urgenza di una misura correttiva, al fine di sanare le situazioni di disagio in essere e di evitare che si verifichino problemi di tenuta sociale.
Sindacati tornano a scendere in campo sulla previdenza, Cgil chiede piattaforma unificata, Cisl illustrerà proposta a breve
Sulla questione si è potuto assistere finalmente alla convergenza d'intenti dei diversi sindacati, che si sono riuniti negli scorsi giorni assieme al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti per fare il punto sulla situazione. La Cgil ha avanzato l'idea di creare una piattaforma unificata tra le principali forze rappresentative dei lavoratori e l'esecutivo, al fine di condividere la pesante responsabilità di una misura di salvaguardia degli attuali lavoratori e pensionati in stato di disagio, mentre la Cisl presenterà la propria proposta il prossimo 11 febbraio.
I sindacati hanno espresso l'esigenza di arrivare ad una soluzione nel breve termine, visto che l'irrigidimento dei requisiti di accesso alla quiescenza ha bloccato contemporaneamente i lavoratori in età avanzata e i giovani, che non riescono più ad inserirsi nel mercato. A tal proposito, il leader della Cgil Susanna Camusso ha spiegato che "la riforma Fornero [...] ha spostato anche di sei anni l'età per accedere alla pensione rispetto alle vecchie regole.
La manovra ha anche creato una platea di lavoratori senza stipendio e senza pensione [...] è necessario offrire una soluzione in tempi rapidi, ma in tutti questi anni si sono solo fatte tante promesse".
Dal Parlamento arriva proposta di Quota 100, ma Governo deve attendere job Acts e ratifica Presidenza Boeri
Stante la situazione, a livello politico sembra che ancora vi siano dei passi importanti da compiere prima di poter arrivare ad una soluzione definitiva.
Il Governo Renzi ha espresso più volte la necessità di concludere il processo di riforma del mercato del lavoro attraverso il nuovo Jobs Act, mentre un altro passaggio propedeutico resta la ratifica di Tito Boeri all'Inps. La riforma inerenti alla previdenza dovrebbe partire subito dopo, attraverso dei meccanismi di tipo contributivo che potrebbero slegare le richieste di pensionamento anticipato dai requisiti di tipo anagrafico. Ma le proposte di flessibilizzazione continuano ad arrivare anche dal Parlamento, dove il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano continua a mantenere alta l'attenzione sulla possibilità di offrire la pensione anticipata con quota 100, dove il numero rappresenta la somma di età anagrafica e anni di versamento.
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