Il mese di febbraio si apre ancora una volta con grandi aspettative da parte dei lavoratori pensionandi. Nelle ultime settimane si è assistito ad una decisa accelerazione degli eventi che riguardano il delicato tema della previdenza, a partire dalla decisione presa dalla Consulta di bollare come inammissibile il Referendum abrogativo sulla legge Fornero, per passare alle reazioni del Governo Renzi e alla discesa in campo dei sindacati. Le settimane che ci aspettano potrebbero risultare pertanto decisive per arrivare finalmente alla creazione di una misura strutturale di pensionamento anticipato, condivisa sia dalla politica che dalle parti sociali.
Riforma pensioni: ecco i prossimi appuntamenti per il mese di febbraio 2015
Tra gli appuntamenti più attesi a febbraio per quanto riguarda il comparto previdenziale, troviamo prima di tutto l'approvazione del decreto mille proroghe, nel quale sono stati inseriti degli importanti emendamenti di tutela: ricordiamo in particolare quello proposto da Sel in favore delle lavoratrici che chiedono la quiescenza con l'opzione donna. Per il prossimo 11 febbraio 2015 è attesa invece la proposta di pensionamento anticipato della Cisl, così come comunicato in seguito alla riunione tra sindacati e il Ministro Giuliano Poletti, tenutasi negli ultimi giorni di gennaio. Strettamente legato alle Pensioni è poi il tema del lavoro, visto che lo stesso esecutivo ha spiegato di voler dare priorità al job acts prima di trovare la quadra definitiva per le persone in attesa di una risposta dal comparto previdenziale.
Da metà febbraio arriva la conferma della nomina di Boeri alla Presidenza Inps
Vi è poi un altro importante punto di svolta, ovvero la ratifica definitiva dell'economista Tito Boeri alla Presidenza dell'Inps, che secondo le stime più accreditate potrà arrivare entro la metà del mese di febbraio. Proprio questo passaggio viene visto da molti come l'ultimo tassello necessario per poter riformare il settore, visto che solo allora l'economista potrà cominciare ad esercitare le proprie funzioni all'interno dell'istituto di previdenza.
Resta chiaro però che a quel punto non vi saranno più scuse per arrivare a delle proposte di soluzione definitive della questione e per disinnescare quello che lo stesso Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha definito un problema sociale preoccupante.
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