L'obiettivo delle oltre 100 mila assunzioni della Buona scuola per l'inizio del prossimo anno scolastico non è rinviabile e nemmeno modificabile. Entro il prossimo settembre tutto dovrà essere pronto per la chiamata dei presidi dei docenti precari: eventuali tagli e rinvii non sono contemplati al ministero dell'Istruzione. Molto dipenderà dal lavoro che svolgerà in questi mesi il Parlamento.
Il disegno di legge sulla Buona Scuola del Premier Renzi è approdato in Commissione cultura della Camera, con la piddina Maria Coscia probabile relatrice.
Secondo una tabella di marcia delineata per avere al massimo una quindicina di giorni di flessibilità, la Camera dovrebbe licenziare il disegno di legge tra un mese, a fine aprile. Nella seconda parte di maggio, si dovrebbe avere il via libera anche dal Senato, dove la relatrice sarebbe la senatrice Francesca Puglisi che dovrebbe proporre poche modifiche in quanto il grosso del lavoro dovrebbe essere svolto alla Camera. Tuttavia sono molti i punti da elaborare riguardo alle assunzioni per fare in modo che la riforma della scuola sia pronta prima dell'anno scolastico 2015/2016: il disegno di legge ha tracciato semplici linee di indirizzo, ma nulla per ora è stato deciso, ad esempio, sulla suddivisione dei posti tra le varie regioni o su come debba essere esercitato il potere di scelta dei presidi.
Riforma scuola, come saranno suddivisi i posti tra le regioni e quale sarà il potere dei presidi?
In attesa delle prime indicazioni operative, al Miur si stanno facendo le dovute simulazioni sulla suddivisione delle assunzioni tra le varie regioni. E' un punto fondamentale della riforma scolastica che dovrà assegnare, esattamente, i posti in base al reale fabbisogno e quindi articolare gli albi sui quali andranno a scegliere i dirigenti scolastici.
A proposito dei quali, il Ddl scuola non dice nulla di più sul loro potere di nomina se non che i docenti dovranno essere iscritti negli albi territoriali e che l'assegnazione dovrà avere durata di tre anni.
Ma le problematiche sulla scelta dei presidi saranno molteplici: cosa verrà disciplinata la scelta se un docente verrà contattato da più presidi?
E cosa succederebbe se un docente nell'albo non dovesse essere chiamato da alcun dirigente scolastico? Tra le ipotesi che si sono fatte in questi giorni, una vorrebbe che i docenti precari siano immessi nelle liste con il punteggio acquisito nella graduatoria di provenienza, in modo da creare una sorta di gerarchia nella scelta delle scuole. Probabilmente, l'operatività dei presidi ed il loro margine di azione nella chiamata diretta dei docenti saranno dettati da un regolamento o da una circolare: è per questo che, nei lavori delle commissioni alla Camera ed al Senato, sarà assicurata la presenza del ministro Stefania Giannini o del sottosegretario Davide Faraone, oltre ai tecnici del Miur.