Centomila docenti precari da stabilizzare reperiti dagli elenchi delle Graduatorie ad esaurimento per rivoluzionare la Scuola del domani, poi assunzioni solo per concorso pubblico. E' questo il concetto confermato dal Premier, Matteo Renzi e dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, al termine del Consiglio dei ministri del 12 marzo con il quale è stato presentato il disegno di legge sul quale dovrà esprimersi il Parlamento. Da 1° settembre, promette Renzi, i 100 mila precari dovranno essere assunti e si dovrà abbattere il ricorso alle supplenze.

Se i numeri fanno ben sperare gli appartenenti alle Gae, gli esclusi dalla riforma sulla scuola si sentono ancora una volta ignorati dal progetto di stabilizzazione. Sono i docenti inseriti nella seconda e terza fascia delle graduatorie d'istituto per i quali l'assunzione passerà solo per concorso. Sconfitti anche i supplenti: non servono più, soprattutto per il divieto di superare i 36 mesi. Per loro la sentenza della Corte di giustizia europea rischia di rivelarsi un boomerang: risarcimento sì, ma anche loro, che hanno sorretto la scuola negli ultimi decenni, dovranno passare dal concorso. Ma non sono gli unici ignorati dalla Buona scuola: ci sono gli idonei al concorso 2012, ci sono gli abilitati dei Percorsi abilitanti speciali (Pas) e quelli del Tirocinio formativo attivo (Tfa).

E poi ci sono i collaboratori Ata: per loro non è stata spesa nemmeno una parola.

Ma sono tante le critiche per la figura del preside con i super poteri: potere di chiamare i docenti che faranno parte della propria scuola scegliendoli dagli albi territoriali, oltre al potere di stabilire quali docenti sono stati i più meritevoli degli scatti di merito.

In tanti, su internet, manifestano il dubbio: non si sta affidando troppo potere ai dirigenti scolastici dando loro la possibilità di scegliere direttamente i docenti? E' un pericoloso precedente che per molti non può essere assolutamente condiviso.

E poi ci sono le nuove energie sulle quali la scuola dovrebbe far leva: per loro, le porte rimarranno ben chiuse.

Su Facebook raccogliamo tutta la delusione di una ragazza, che scrive a nome di chi si è immatricolato all'università negli anni 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011. Anni ed anni di sacrifici sui libri di studio, prima di assaporare la profonda delusione di non rientrare nelle Graduatorie ad esaurimento, nella IV fascia che doveva raccogliere gli esclusi delle altre graduatorie. La laurea non è bastata e nemmeno gli esami in più sostenuti per potersi abilitare anche nel sostegno. Oggi le stesse università - conclude il commento della ragazza - offrono corsi di specializzazione di un anno, anziché di quattro, per potersi abilitare nel sostegno. Quattro al prezzo di uno, è la scuola che impone nuovi sacrifici, annullando i precedenti, a chiederlo.