L'intervista al ministro Lupi, apparsa su Repubblica, è del 17 marzo. Al giornalista Francesco Bei, solamente due giorni fa, il ministro ha ribadito l'amarezza di padre per la vicenda che ha coinvolto suo figlio. Inoltre, Lupi ha affermato che non pensava affatto a dimettersi. L'unica "colpa" che si è riconosciuta è stata quella di fare il Ministro delle Infrastrutture e di avere un figlio che ha studiato Ingegneria Civile. Colpa lieve, effettivamente, se fosse vera. La realtà differisce dalle parole.

La storia dell'assunzione del giovane ingegnere Lupi

Le carte dei magistrati, dove sono trascritte le telefonate intercettate e oggetto di indagine, hanno restituito ben altra verità. Nell'ordinanza depositata in Procura lunedì scorso, in concomitanza con gli arresti di Ettore Incalza e company, è descritta la storia dell'assunzione del giovane ingegnere Lupi. Ancor prima che terminasse gli studi, il ministro si premunisce di lodare le capacità del suo figliolo a Stefano Perotti, imprenditore coinvolto nel sistema Incalza, che regala al giovine un Rolex del valore di Euro 10.350,00. Appena la laurea è discussa, nel dicembre 2013, scatta la telefonata con interessamento diretto del ministro che "invita" Incalza a vedere suo figlio.

L'incontro avviene e il giovine Luca Lupi, laureato con 100 e lode al Politecnico di Milano, viene immediatamente assunto da una società di proprietà del cognato del già sopracitato Perotti. Con lo stipendio netto di € 1.300,00 fa un po' di esperienza in un cantiere Eni per circa un anno. Poi a febbraio 2015, il giovane ingegnere sempre sotto l'egida dell'imprenditore Perotti, parte per gli USA per un lavoro a New York.

Le raccomandazioni come unico sistema per trovare lavoro

Oltre che bravo, il giovine Lupi è anche generoso, perché sempre attraverso lo stesso "sistema meritocratico", presenta un suo amico di università, anch'egli neo-laureando, all'amico di papà Cavallo, anch'egli indagato nell'inchiesta della Procura di Firenze, per un lavoro in Russia.

A questo punto, bisognerebbe spiegare all'altro Luca, Brambilla e Russo il cognome è uguale, ingegnere anche lui laureato con 110 e lode al Politecnico di Milano, che da dicembre 2013 ha inviato circa 3 curriculum al giorno a tutte le aziende italiane che si occupano di cantieristica e al quale nessuno ha neanche mai risposto, che la sua bravura non è uguale a quella di Luca Lupi. O che forse la differenza sta solo nel lavoro del papà, per Brambilla o Russo che sia, un onesto operaio metalmeccanico, per Luca Lupi …il Ministro delle Infrastrutture.