A oggi 29 marzo 2015 le ultime novità sulla pensione anticipata dal Governo Renzi vedono Cesare Damiano portare ancora una volta avanti la sua battaglia per la flessibilità del sistema pensionistico italiano, i sindacati che accusano Poletti per la convocazione non ancora arrivata (nonostante i tanti annunci del ministro), Landini che dalla manifestazione a Roma, dopo la sua discesa in campo politico, svela le proprie idee sulle pensioni anticipate per donne e uomini, e infine l'eterno silenzio di Matteo Renzi sulla questione previdenziale, che nel clima bollente di questi giorni continua a pesare come un macigno.

Novità pensione anticipata 2015 dal Governo Renzi: Damiano e le accuse dei sindacati a Poletti

Partiamo dalle ultime sulle pensioni anticipate riguardanti membri del governo: Cesare Damiano in una recente intervista a Il Garantista ha ribadito le modalità con cui si potrebbe intervenire sulla riforma Pensioni Fornero: flessibilità con pensionamento a partire dai 62 anni con 35 di contributi, ma anche l'opzione per l'uscita a 41 anni di anzianità contributiva al di là dell'età, oltre alla sempre presente opzione per la Quota 100. Damiano ha dichiarato che se si andasse avanti con le attuali norme si avrebbero fabbriche piene di settantenni, "cosa che tra l'altro ostacola i giovani nell'ingresso nel mondo del lavoro". E nel frattempo Lamonica della Cgil se la prende giustamente con il ministro Poletti, che come sua abitudine ha lanciato altisonanti annunci sulle pensioni e su incontri coi sindacati per poi venire meno al momento dei fatti (almeno per ora): Lamonica infatti ha dichiarato che nonostante gli annunci non è giunta nessuna convocazione dal ministro Poletti per parlare delle pensioni. I sindacati più in generale ribadiscono la necessità di discutere di cambiamenti sulla pensione anticipata di dipendenti pubblici, privati e autonomi, ma per il momento, nonostante le belle parole delle ultime settimane, dall'esecutivo nessuna risposta.

Ultime novità pensione anticipata 2015, le idee di Landini e il silenzio di Matteo Renzi sulla previdenza

Anche Landini parla di pensioni e di pensionamento anticipato più nello specifico: non sono giunte proposte dettagliate dal leader FIOM ora sceso in politica, ma le parole di Landini indicano comunque in maniera chiara la direzione che si vorrebbe percorrere: riduzione dell'età pensionabile (che dal 2016 sale ancora, lo ricordiamo) e ripristino delle pensioni di anzianità, con possibile uscita dal mondo del lavoro a partire dai 61 anni. E intanto, in tutto questo, qualcuno potrebbe chiedersi cosa ne pensa Renzi. Domanda importantissima che spesso ci si dimentica di porre: Renzi continua nel suo silenzio imperterrito in merito alla previdenza.

Una riforma pensioni tra 2015 e 2016 è più che augurabile, è una necessità sociale, come ribadiscono in molti, ma purtroppo senza l'interesse del premier sarà difficile che misure importanti vadano in porto. Si parla in questi giorni della possibilità che Renzi venga scavalcato dal Parlamento con l'aiuto di un eventuale intervento del presidente della Repubblica Mattarella sul tema delle pensioni: ci auguriamo ovviamente che qualcosa possa muoversi in questo senso, ma è doveroso ricordare che se gli ultimi mesi hanno reso chiaro qualcosa, è che l'esecutivo non si muove senza l'okay del presidente del Consiglio. C'è quindi da sperare che Renzi si decida una buona volta a posare i suoi occhi sulle pensioni

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