"È chiaro che usando il calcolo contributivo, si potrebbero introdurre forme di flessibilità, ma prima bisogna convincere la Commissione europea, perché purtroppo i conti pubblici vengono considerati nella loro dimensione annuale anziché sul medio e lungo periodo". Sono le parole dell'economista Tito Boeri, a riassumere meglio di qualsiasi altra dichiarazione o sottolineatura la situazione di stallo attualmente presente riguardo i tentativi di flessibilizzare l'accesso alla pensione anticipata dei lavoratori disagiati. Ma quanto ha detto il Neo Presidente dell'Inps al Corriere della Sera contiene anche la possibile soluzione su cui starebbero lavorando in contemporanea sia i tecnici (dal punto di vista del mero meccanismo di calcolo), sia i politici (che si trovano a fare pressione per una svolta a Bruxelles).

Quello che sembra sempre più probabile è che la pensione del futuro sarà sempre più legata al sistema contributivo e ai versamenti effettivamente concretizzati dal lavoratore, tanto che Boeri parla del montante previdenziale accumulato come dell'unico diritto acquisito di cui si può parlare in campo previdenziale.

Riforma pensioni 2015: si allontanano le ipotesi parlamentari con il sistema delle quote?

Stante la situazione, sembrerebbero allontanarsi le ipotesi sulle quali starebbe lavorando le forze di minoranza in Parlamento; si pensi ad esempio al sistema delle quote proposto dalla Commissione lavoro alla Camera, con la quota 100 parsa immediatamente come soluzione ideale a tantissimi lavoratori in stato di disagio.

Ma vi è da sottolineare anche il moltiplicarsi di nuove proposte sui meccanismi anticipati di pensionamento, oppure sulla riforma complessiva della previdenza. La Lega Nord ha proposto recentemente di ripensare completamente il sistema previdenziale, abbassando di fatto i contributi delle nuove leve ad un tetto massimo di 7500 € annui, per garantire a tutti una pensione dignitosa intorno alle 1.000 € (sul principio della flat tax), restituendo i contributi versati in eccesso dagli aderenti.

Dal lato delle tutele di assistenza fornite dall'Inps, sembrano invece crescere le possibilità di veder realizzato un sostegno al reddito minimo per coloro che perdono il lavoro dopo i 55 anni di età, una soluzione che sarebbe caldeggiata da diverso tempo (seppure in modo differente) anche dal Movimento 5 stelle.

Inps allo studio della rivalutazione annuale, possibile ritorno del moltiplicatore negativo

Nel frattempo giungono cattive notizie anche dal lato della possibile svalutazione riguardante il montante contributivo versato dai lavoratori all'Inps, a causa dell'andamento negativo del Prodotto interno lordo. La possibilità sarebbe stata accantonata negli scorsi mesi dall'ex Commissario Tiziano Treu, ma il Presidente Boeri sembra intenzionato ad effettuare delle nuove valutazioni al riguardo. Il sistema di calcolo contributivo prevede infatti che il capitale accumulato dal lavoratore si rivaluti sulla base dell'andamento dell'economia negli ultimi 5 anni; purtroppo questo parametro sarebbe divenuto negativo a causa della crisi economica, pertanto se fosse applicato alla lettera potrebbe svalutare le future Pensioni.

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