Continua la girandola di novità riferite a pensione anticipata 2015 e previdenza: nelle ultime ore l'Inps ha infatti rilasciato una nota esplicativa che chiarisce i punti del decreto approvato ormai alcuni mesi fa dal MEF, un provvedimento mirato a rendere più stringenti i requisiti di accesso alla pensione anticipata a partire dall'anno 2016. Ad essere rivisti saranno prepensionamento e pensione di vecchiaia, con requisiti e penalizzazioni che subiranno un inasprimento a causa anche del combinato disposto insito nella Legge Fornero, quello stesso provvedimento che istituzioni e parti sociali vorrebbero arrivare a riformare per dare una svolta al sistema previdenziale.

A proposito del dibattito riprende quest'oggi in Commissione Lavoro l'esame del ddl Damiano: a breve parleranno il ministro del lavoro Giuliano Poletti e il presidente dell'INPS Tito Boeri, due interventi i loro cui faranno seguito le audizioni dei tre leader sindacali di CGIL, CISL e UIL. Non è ancora stato stilato un calendario di massima, ma non appena Poletti e Boeri si saranno allineati circa il processo di riforma si procederà ad una convocazione ufficiale. Il tutto in tempi relativamente brevi, gli stessi Camusso (CGIL), Furlan (CISL) e Barbagallo (UIL) si sono detti impazienti di potersi esprimere in Aula.



Pensione anticipata 2015 e Quota 100, decreto MEF e nota INPS: requisiti e penalizzazioni - La strada è tracciata fino al 2019

Come accennato in apertura, parlando di pensione anticipata 2015 e previdenza non si può non esaminare la nota con la quale l'INPS ha fatto luce sul decreto di inasprimento dei requisiti stessi di accesso all'istituto disposto dal MEF, il Ministero dell'Economia. Tra il 2016 e il 2018 gli uomini potranno accedere alla pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi, con un nuovo adeguamento che secondo quanto comunicato dall'INPS e progettato dal MEF arriverà nel 2019. Per quanto riguarda le donne, l'accesso alla pensione di vecchiaia scatterà a 66 anni e 7 mesi per le impiegate pubbliche, a 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici del comparto privato e a 66 anni e 1 mese per le autonome. Tutti requisiti che dal 2018 verranno ulteriormente inaspriti, con il limite dei 66 anni più 7 mesi che sarà esteso a tutte le categorie lavorative. Diverso il discorso relativo alla pensione anticipata, con gli uomini che accederanno all'istituto a quota 42 anni e 10 mesi di contributi laddove alle donne saranno richiesti 41 anni e 10 mesi (l'accesso all'anticipata farà comunque scattare le penalizzazioni previste dalla Legge Fornero).



Tornando al processo di riforma e al dibattito attualmente in corso in Commissione Lavoro, lo strumento conosciuto con la denominazione di pensione anticipata 2015 dovrebbe essere interessato da un profondo processo di riassetto. Il ddl Damiano prevede un'uscita per tutti i lavoratori una volta maturati 62 anni di età più 35 di contributi, ma è la configurazione di una sistema a quote l'autentico obiettivo che si ripropone di raggiungere l'ex ministro del lavoro. L'ipotesi più probabile rimane la Quota 100 - l'uscita dall'impiego sarebbe in questo caso consentita una volta raggiunta la Quota 100 nella somma tra età anagrafica e età contributiva -, con Quota 97 e Quota 41 (considerata come sola soglia di contribuzione a prescindere dall'età anagrafica) a costituire delle valide alternative. Tutto o quasi dipenderà dalla volontà del ministro Poletti e dal parere del presidente dell'INPS Tito Boeri.