Il dibatto sul tema previdenziale prosegue senza sosta, ma ad oggi gli italiani chiedono più fatti e meno parole. Supportati dai sindacati, i lavoratori invocano cambiamenti alla Legge Fornero, specie per quanto riguarda i requisiti per andare in pensione anticipatamente. Negli ultimi tempi sono state sottoposte all'attenzione del Governo Renzi numerose proposte, fra cui la ormai famosa Quota 100 di Cesare Damiano. Di recente si è parlato anche di Quota 41, ottima per quei lavoratori precoci e per tutti quelli che svolgono lavori usuranti. Tale ipotesi permetterebbe di lasciare il mondo del lavoro senza alcun requisito anagrafico, purché si siano raggiunti i 41 anni di contribuzione.

Una proposta niente male, che le categorie di lavoratori sopra citati gradirebbero particolarmente, ma resta da capire se l'esecutivo sia in grado di reperire le coperture economiche per poterla applicare.

Pensioni lavoratori precoci e usuranti: ultime notizie, CGIL invoca misure al Governo

Il Governo, ultimamente, è braccato da più fronti. Sindacati, opposizione e, addirittura, minoranza PD, stanno mettendo pressione al premier Matteo Renzi affinché si smuovano le acque della previdenza. Da più parti viene sollecitata una riforma delle pensioni, così da porre rimedio agli errori causati dalla Fornero, che negli ultimi anni ha portato non pochi problemi nel nostro Paese. Alcune categorie di lavoratori, come i precoci oppure coloro che svolgono impieghi usuranti nel tempo, attendono da troppo tempo risposte dal Governo.

A tal proposito si è espressa la segretaria confederale della CGIL, Vera Lamonica, la quale è tornata a chiedere un incontro urgente con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nonché un tavolo di confronto per discutere proprio dell'argomento riguardante la previdenza.

La portavoce del sindacato italiano ha sottolineato come sia necessario arrivare ad una pensione anticipata per le categorie citate poc'anzi, specie per chi svolge dei lavori che nel tempo usurano la persona.

È inaccettabile che un lavoratore svolga mansioni usuranti fino a 67 anni, questo a grandi linee il concetto espresso da Lamonica, che ha aggiunto che bisogna tener conto anche dei precoci. Il nuovo appello della CGIL si spera che non venga ignorato come accaduto con i precedenti, perché sono migliaia gli italiani che aspettano delle risposte.

La già citata Quota 41 potrebbe essere per loro la soluzione perfetta, ma resta da capire se il Governo intenderà prenderla in considerazione. Le alternative non sono molte, ci sarebbe pure la pensione anticipata a 62 anni d'età con 35 di contributi, conosciuta anche come Quota 97, grazie alla quale si potrebbe andare in quiescenza qualche anno prima anziché attendere il raggiungimento dei requisiti. Voi cosa ne pensate a riguardo? Riuscirà l'esecutivo a risolvere i problemi oppure permarrà una situazione di stallo? La speranza è che realmente si mettano a lavorare i nostri parlamentari, affinché cambi questa condizione, garantendo accesso alla pensione in anticipo ai lavoratori con conseguente ricambio generazionale.