Martedì 17 marzo 2015 la XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, riunita in sede referente, riprenderà l'esame del disegno di legge che prevede nuove "disposizioni per consentire la libertà di scelta nell'accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico". Il ddl per l'introduzione di nuovi meccanismi di flessibilità in uscita dal lavoro per la pensione anticipata (AC. 857) è stato presentato dal parlamentare della minoranza del Pd nonché presidente della stessa commissione Cesare Damiano e da oltre cinquanta deputati; la relatrice è la deputata Renata Polverini (di Forza Italia).

Pensione anticipata 2015, riparte il ddl Damiano in commissione Lavoro alla Camera

Con il ddl Damiano si introducono nel sistema previdenziale nuove forme di pensione anticipata attraverso un "sistema di penalizzazione e premiali in tema di assegno pensionistico". Si parte con la pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi e l'8% di penalizzazioni che scenderanno proporzionalmente all'età di pensionamento fino a trasformarsi in maggiorazioni. Ritrova quindi spazio in sede parlamentare il confronto sulle modifiche alla legge Fornero verso nuove forme di pensionamento più flessibili rispetto alle rigide norme introdotte dalla riforma Pensioni del Governo Monti che innalzò i requisiti anagrafici per il raggiungimento dell'età pensionabile (portata praticamente a 67 anni) e introdusse pesanti penalità sui prepensionamenti.

Sarà così "istituzionalizzato" lo scontro interno del Partito democratico, dove il premier/segretario Matteo Renzi sta cercando di evitare il confronto interno sulla riforma pensioni sollecitato dalla minoranza dem.

Riforma pensioni, Damiano: ''Più flessibilità anche per favorire ricambio generazionale'

Il disegno di legge sui pensionamenti in anticipo che ricomincia il suo iter parlamentare è composto da un solo articolo e quattro commi con allegato la tabella di calcolo delle pensioni con le minorazioni o le maggiorazioni dei trattamenti previdenziali i proporzione all'età di uscita dal lavoro dentro una forbice che va dai 62 anni ai 70 anni.

La proposta di legge, inoltre, punta a "garantire - ha spiegato Damiano - modalità omogenee di uscita dal mondo del lavoro a tutte le categorie di lavoratori, pubblici, privati e autonomi". Le nuove proposte che emergeranno dal confronto in commissione saranno poi sviluppate in sede di presentazione degli emendamenti al testo.

Per il presidente della commissione Lavoro della Camera l'eventuale approvazione del ddl sulla flessibilità in uscita "contribuirà ad agevolare - ha sottolineato nella relazione della proposta di legge - anche un ricambio generazionale che le recenti riforme pensionistiche hanno contribuito a disincentivare".