"Servono norme di buon senso sulla flessibilità in uscita senza penalizzazioni per i lavori usuranti, restituendo un po' di giustizia alle donne penalizzate sulle Pensioni di vecchiaia [...] e per chiudere una volta per tutte la pagina degli esodati con le salvaguardie mancanti": sono le parole inviate nella scorsa settimana da Gianni Cuperlo al Premier Matteo Renzi, per chiedere un intervento definitivo sul delicato tema della riforma previdenziale. Secondo la minoranza democratica, il Paese ha bisogno di mettersi finalmente alle spalle le tante situazioni di disagio lavorativo che sono sorte in seguito all'approvazione della legge Fornero nel 2011: gli effetti negativi si sono purtroppo dispiegati a tenaglia sul mercato del lavoro.
Da un lato vi sono ancora moltissime persone in situazioni di difficoltà lavorativa o peggio in stato di disoccupazione in età avanzata (come esodati, precoci ed usuranti non rientranti nelle attuali salvaguardie), mentre dall'altra parte i giovani si vedono negare l'accesso al primo impiego a causa del blocco del turn over.
Lega Nord torna sul tema delle pensioni e sfida il Governo: cancelleremo la legge Fornero
Sulla questione è tornato ad esprimersi anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini, che durante un comizio organizzato a Roma spiega di avere tra i propri obiettivi politici la cancellazione della legge Fornero. Il tema non è certamente nuovo per il partito leghista, visto che all'inizio dell'anno si è reso protagonista di una clamorosa domanda di referendum per l'abolizione della precedente riforma pensionistica.
Ricordiamo che la Corte Costituzionale ha ritenuto i quesiti proposti dai leghisti come inammissibili, di fatto bloccando una consultazione popolare che aveva ottenuto degli inaspettati endorsement anche da parte dei sindacati e di altri partiti di minoranza. Resta il fatto che sul tema la Lega era riuscita a raccogliere più di 500.000 firme, un dato che mostra come il problema del blocco pensionistico è molto sentito nella società italiana.
Riforma pensioni: ultime dichiarazioni di Damiano tornano a chiedere quota 100
Nel frattempo sono arrivate nuove dichiarazioni anche da parte del Presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano, che due giorni fa ha pubblicato una nota con la quale chiede ancora una volta di introdurre un criterio di flessibilità attraverso la pensione anticipata con la quota 100.
Il sistema, ormai ben conosciuto dai nostri lettori, prevede la possibilità di quiescenza qualora la sommatoria dell'età anagrafica e degli anni di versamenti diano il numero cento come risultato finale. Un'idea che avrebbe il vantaggio di rendere più dinamico il meccanismo di pensionamento, visto che con il crescere dell'età servirebbero meno anni di contribuzione e viceversa. Sulla possibile misura negli ultimi tempi sembrano voler convergere anche i sindacati, che hanno chiesto all'esecutivo un incontro al fine di discutere la riforma del sistema previdenziale: "il fatto che Cgil, Cisl e Uil abbiano elaborato una piattaforma unitaria sulle pensioni è estremamente positivo" ha affermato Damiano all'interno della sua nota.
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