"Quanto prenderò di pensione?" è la domanda inquieta che milioni di italiani si pongono prima o poi nella vita. Questione amletica divenuta ancor più dubbiosa nell'ultimo ventennio, ossia a partire dalla Riforma Dini del '95, quando il sistema pensionistico è divenuto col passar degli anni sempre più elaborato, prevedendo altresì un prolungamento costante dell'età pensionabile e contributiva. E poi ci sono quelli che si dicono certi che la pensione non la vedranno. Comunque, a scanso di equivoci, l'Inps a maggio farà partire un sistema che ci svelerà quanto prenderemo di pensione.
In realtà di questo meccanismo se ne parla da anni, sotto il nome di "busta arancione".
"La tua pensione"
A riportarne i dettagli è il quotidiano economico italiano più autorevole, IlSole24Ore. Nella sua moderna attuazione si chiamerà invece "la tua pensione", ed è stato presentato a margine di un convegno sul lavoro organizzato da Confapi industria a Milano, dal Presidente dell'Inps Tito Boeri. Subentrato qualche mese fa al tanto criticato Antonio Mastrapasqua, specie per la sua collezione di poltrone, ben 25, che arriverebbero a 50 sommando anche quelle minori. Non che Boeri non sia esentato da critiche, soprattutto perché nel suo pur autorevole pedigree manchino esperienze di tipo manageriale o amministrativo attinenti all'Ente in cui andrà ad operare, come sarebbe richiesto per guidare l'Istituto nazionale di previdenza (comma 7 dell'articolo 7 del Dl 78 del 2010).
Comunque, immancabili polemiche e peli nell'uovo a parte, scopriamo i dettagli dell'iniziativa.
Lo scopo e come funzionerà
Lo scopo dell'iniziativa - ha spiegato Boeri - non è solo quello di far vedere ai contribuenti quanto prenderanno, ma anche di far capire loro che quanto versano non è solo una mera tassa sul proprio stipendio bensì una "forma di risparmio forzosa".
Rispetto al progetto passato, che avrebbe previsto l'arrivo a casa di una busta arancione col calcolo, ora sarà ovviamente tutto online, mediante il sito ufficiale dell'Inps e il proprio codice personale. L'istituto nazionale di previdenza sociale può già contare su un esperimento condotto lo scorso novembre, che ha visto il coinvolgimento di diecimila persone.