Nuovo colpo di scena nella delicata vicenda della flessibilità previdenziale: al termine della scorsa settimana il Presidente dell'Inps ha annunciato di essere in fase avanzata nella progettazione di nuove misure di sostegno e flessibilità per l'accesso al welfare previdenziale. Stiamo parlando dell'ormai famosa pensione anticipata, una misura attesa da diversi anni da tutti quei soggetti che si sono ritrovati in difficoltà a causa del repentino inasprimento dei criteri di accesso alla pensione, avvenuto con la legge Fornero del 2011. Esodati, precoci, persone che hanno svolto lavori usuranti, ma anche disoccupati in età avanzata e perfino giovani (rimasti tagliati fuori dal blocco del turn over), potrebbero beneficiare enormemente di una forma di prepensionamento, che però tarda ad arrivare.

Secondo l'economista Tito Boeri il progetto di una soluzione definitiva potrebbe arrivare già al prossimo giugno e dovrebbe prevedere prima di tutto la divisione tra assistenza e welfare. Nel primo caso si potrebbe pianificare un reddito di sostegno a chi si trova in uno stato di disoccupazione dopo i 55 anni, mentre la pensione anticipata potrebbe essere garantita a coloro che sono in prossimità della quiescenza, a patto di accettare almeno un ricalcolo parziale contributivo. Per scoprire i dettagli, dovremo però attendere l'inizio della prossima estate.

Riforma pensioni, Salvini lancia la proposta di pensionamento della Lega Nord 

Nel frattempo è intervenuto sul dibattito previdenziale anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini, che ha proposto una soluzione pensionistica diversa e per molti aspetti innovativa rispetto al sistema attualmente in atto.

Si tratta di un meccanismo di pensionamento con contribuzione fissa, che dovrebbe garantire 1000 € al mese per 14 mensilità con 40 anni di versamenti, oppure in alternativa 800 € al mese per 35 anni di lavoro. I liberi professionisti e lavoratori autonomi potranno invece dimezzare la contribuzione, ovviamente ottenendo una mensilità pari alle 500 €.

Per quanto riguarda i versamenti, per i dipendenti il costo annuo complessivo sarà di 7500 € (di cui al massimo 5000 € versati dal datore di lavoro).

Anticipate: proseguono i lavori della Commissione lavoro alla Camera su Quota 100 e quota 97

Anche in Parlamento proseguono i lavori sul dossier della riforma previdenziale; la Commissione lavoro alla Camera prosegue le attività sui propri progetti di prepensionamento, che al momento comprendono due distinte proposte.

La prima riguarda la Quota 97, ovvero la possibilità di ottenere la quiescenza a 62 anni di età, con 35 anni di versamenti. Il lavoratore dovrà però accettare una penalizzazione sulla mensilità erogata, che potrà corrispondere nel caso peggiore all'8% dell'assegno previdenziale. La seconda proposta, molto apprezzata dai lavoratori, consiste nella quota 100, un meccanismo che dovrebbe consentire la quiescenza unendo l'età anagrafica con gli anni di contributi versati. Si tratta della soluzione maggiormente flessibile, ma anche della più costosa: un elemento che purtroppo rende ardua la sua attuazione.

E voi, quale tra le ipotesi più recenti portate avanti dalla politica ritenete più interessante?

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