'Pensioni in anticipo, ma più leggere, a tutti il calcolo di quanto avranno'. Sono queste le linee guida indicate dal Neo Presidente Inps Tito Boeri durante un'intervista tenuta per il Corriere della Sera, ad indicare quale sarà la strategia portata avanti dal nostro istituto di previdenza pubblico per i prossimi mesi. Delle dichiarazioni che molti hanno commentato come di buon senso, ma che di fatto hanno scatenato anche le repliche dei sindacati. In un nostro precedente articolo abbiamo riportato l'opinione dei segretari generali Cisl e Cgil al riguardo, mentre ora approfondiamo la replica della Uil.
Il Segretario Generale Carmelo Barbagallo ha sottolineato in una nota come alle parole devono seguire velocemente i fatti, tanto che si attende una convocazione in tempi brevi da parte del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Le aperture del Ministro Poletti sono merito dei sindacati, ora si proceda nella direzione indicata
'Poletti ha annunciato una proposta di riforma che siamo in attesa di conoscere e che deve andare nella direzione da noi indicata' ha spiegato Barbagallo in una nota dedicata alla stampa, sottolineando che 'la Uil giudica positivamente il proposito del Presidente Inps di voler rafforzare la trasparenza'. A tal riguardo, il sindacalista ha ricordato come la sua organizzazione ha già chiesto da tempo la suddivisione delle gestioni assistenziali e previdenziali, in particolare nel 2008 e nel 2012, ma al riguardo ci si è scontrati contro la reticenza dei vari Governi che si sono succeduti fino ad ora.
L'idea di Boeri sarebbe appunto quella di inviare a tutti i cittadini tramite la busta arancione (sebbene in forma virtualizzata) contenente il montante previdenziale fin qui accumulato, affinché possano avere di un'idea più precisa della futura mensilità pensionistica. Al contempo, l'economista ha proposto di istituire un reddito minimo di sostegno slegato dall'Inps, con i fondi della fiscalità generale.
Pensione anticipata già a partire dai 62 anni oppure con sistema delle quote: per i sindacati la Quota 100 resta una possibilità ancora in corsa
Per quanto concerne la strategia indicata dal sindacato al fine di agevolare i prepensionamenti, secondo la Uil restano ancora aperte diverse possibilità di intervento. Tra queste, è possibile prevedere la quiescenza già in un range anagrafico che va dai 62 anni di età fino ai 70, mentre una seconda opzione resta quella delle quote, attraverso la quale si possono unire gli anni di versamenti all'età anagrafica al fine di ottenere la pensione anticipata senza penalizzazioni.
Un sistema in linea con il meccanismo della quiescenza con quota 100 proposto dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano e molto apprezzato dai nostri lettori, che ne hanno sottolineato l'interesse all'interno dei commenti rilasciati negli articoli passati. D'altra parte, il pensionamento anticipato con le quote avrebbe il vantaggio di ridare flessibilità all'Inps, visto che al crescere dell'età anagrafica richiede una contribuzione più bassa e viceversa.
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