"Quando si parla di baby Pensioni e 36 ore settimanali di lavoro per i dipendenti pubblici bisogna avere l'umiltà di dire che sono stati fatti degli errori". Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, del Pd, ieri a margine del convegno dal titolo al convegno "Disagio giovanile e occupazione" promossa dal Partito Socialista a Lastra a Signa, in provincia di Firenze. "Chi si oppose all'epoca? Nessuno", si chiede l'esponente del Governo Renzi ricordando gli effetti delle precedenti riforme delle pensioni, del lavoro e della pubblica amministrazione.

Riforma pensioni, il ministro Poletti: 'Baby pensioni sbagliate, non ripetere errori del passato'

"Non bisogna rifare - ha sottolineato Poletti mentre si fa sempre più rovente il dibattito sulla riforma pensioni e si chiedono modifiche al Jobs act - di questi errori. Qualsiasi scelta si compia - ha detto il ministro - ha degli effetti che vanno valutati". Le nuove dichiarazioni di Poletti in materia di previdenza arrivano proprio mentre a Montecitorio, in contrapposizione al continuo temporeggiare di Palazzo Chigi, si tenta di imprimere una "svolta" sulle correzioni alla legge Fornero per l'introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro verso il pensionamento. Non si tratta assolutamente di baby pensioni, ma nuove forme di pensione anticipata che provano a far fronte ai disastrosi effetti della riforma previdenziale del Governo Monti.

Pensione anticipata, martedì 17 marzo riparte il ddl Damiano in commissione Lavoro

Un'operazione politica e istituzionale del presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano, della minoranza Pd, che spiazza l'esecutivo e la maggioranza dei renziani del Partito democratico, imponendogli il confronto istituzionale e politico sulla riforma pensioni, confronto dal quale si è finora sostanzialmente sottratto contrapponendo continue promesse e rinvii.

Riprende infatti martedì 17 marzo l'esame del ddl sulla pensione anticipata per tutti, quindi non solo per i dipendenti pubblici come prevede la riforma Pa Madia, ma anche per i lavoratori del settore privato e quelli autonomi, quindi anche i lavoratori freelance e le partite Iva. Il ddl Damiano e altri per la pensione anticipata a partire dai 62 anni con 35 anni di contributi e con penalità decrescenti sugli assegni - relatrice la deputata Renata Polverini di Forza Italia - punta a "ripristinare certezza nella possibilità di età di pensionamento" per restituire ai lavoratori e alle lavoratrici "quella serenità perduta nel corso degli ultimi anni".