Il governo Renzi ha rinviato per l'ennesima volta il decreto sulla Buona Scuola a giovedì 12 marzo, ma sembrano, ormai, definite, le novità che arriveranno per i docenti di ogni ordine e grado. Il nodo relativo agli stipendi, oltre a quello tanto conclamato relativo al maxi piano di assunzioni, rimane quello bersagliato maggiormente dalle critiche degli insegnanti che non vogliono affatto rassegnarsi a quelle che saranno le nuove retribuzioni, decisamente penalizzate dall'applicazione dei nuovi criteri relativi alla premialità. Che cosa cambierà, dunque, per i professori e quali saranno le novità che entreranno in vigore? Vediamo nel dettaglio.
Riforma della scuola Renzi: stipendi più bassi, è già polemica per gli eccessivi squilibri
Con il nuovo decreto sulla Buona Scuola del governo Renzi, gli insegnanti verranno suddivisi in tre fasce: le polemiche, di certo, non mancheranno perchè tra la prima e la terza fascia potrà esserci uno squilibrio fino al doppio dello stipendio, mentre si calcola che i docenti che verranno collocati in seconda fascia, prenderanno circa il 25 per cento in meno di quelli che risiederanno in prima.
La suddivisione dei docenti in fasce verrà effettuata da un nucleo di valutazione che verrà costituito in ogni scuola: tale organo sarà composto dal dirigente scolastico, da due docenti mentori, da un docente di staff e da un ispettore. Il preside avrà la possibilità di conferire l’incarico di mentori o docente di staff fino ad un massimo del 15 per cento del totale dell'organico docenti di quella determinata scuola.
Cosa succederà in pratica? Quegli insegnanti che avranno la 'fortuna' di ottenere l'incarico, potranno beneficiare di un aumento di stipendio dai 100 ai 200 euro lordi al mese (circa il 10%). Fermo restando che i nuovi stipendi degli insegnanti terranno conto dell'anzianità solo in una percentuale pari al trenta per cento. i docenti verranno suddivisi in queste tre fasce che, dal punto di vista matematico, equivarranno al criterio del 100, 75 e 50 (ecco perchè dicevamo che gli insegnanti di terza fascia avrebbero preso circa la metà di quelli di prima).
Stipendi docenti, più potere ai dirigenti scolastici, ma più responsabilità: il sistema funzionerà?
La fonte di maggiore preoccupazione per i docenti è data dall'inevitabile aumento di 'potere' dei dirigenti scolastici, anche se il Ministero dell'Istruzione, a questo proposito, tiene a precisare che gli atti di gestione dei presidi dovranno trovare sempre la giusta motivazione in fatto e diritto, secondo quanto descritto dall’articolo 3 della legge 241/90. Ciò comporterà, da parte dei dirigenti scolastici, l' obbligo di rispettare i criteri di correttezza e di buona fede previsti dal codice civile nell’applicazione del contratto. Tutto questo verrà rispecchiato nella realtà oppure dobbiamo aspettarci dietrologie e favoritismi inaccettabili dal punto di vista dell'etica professionale?
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