La riforma della Buona Scuola continua a subire rinvii e naturalmente cresce l'apprensione di chi è in attesa da tempo di risposte importanti: seppur il pessimismo prevalga all'interno delle varie categorie (insegnanti di ruolo, personale Ata, docenti precari, etc...), ci si chiede anche quali siano le ragioni di tale procrastinare del governo Renzi. L'aspetto della copertura finanziaria è sicuramente quello più importante ed è proprio per questo motivo che l'esecutivo si sta prendendo più tempo del dovuto: inoltre, il fatto che la riforma della 'Buona Scuola' 2015, inizialmente, doveva assumere i contorni del decreto legge e che, invece, ora, stando alle ultime indiscrezioni, prenderà semplicemente la forma di un ddl, ovvero di un disegno di legge, è un sintomo evidente che le idee non siano ancora chiare, in seno al governo.
Dovremo saperne di più, martedì 10 marzo, data del prossimo Consiglio dei Ministri che dovrà definire finalmente le linee di riforma della scuola 2015, ma usare il condizionale è quanto mai d'obbligo: dal 27 febbraio si è passati al 3 marzo e poi ancora un rinvio a martedì 10.
Cosa ci potrebbe essere dietro a tutti questi rinvii?