L'Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, il 10 di ogni mese pubblicherà sul proprio sito un Rapporto relativo alle retribuzioni medie ed ai nuovi contratti di lavoro. Ne dà notizia proprio l'Inps con il primo Rapporto, con i relativi aggiornamenti tabellari, che è stato pubblicato nella giornata di venerdì 10 aprile del 2015. I dati forniti dall'Istituto di previdenza sono interessanti visto che, relativamente ai primi due mesi del 2015, c'è stato un aumento pari a ben il 20,7% per i nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato.
In termini numerici, i nuovi contratti a tempo indeterminato nel primo bimestre del 2015 sono stati 307.582 con una crescita legata anche alla stabilizzazione del precariato. Sul totale, infatti, la quota di lavoro stabile è passata dal 37,1% al 41,6% a conferma del fatto che i 307.582 nuovi contratti di lavoro non sono tutti riconducibili a nuove assunzioni. I dati dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, seppur positivi, vanno comunque letti nella giusta maniera anche considerando il fatto che, grazie agli sgravi contribuitivi per tre anni, ora per le imprese grazie al Jobs Act è vantaggioso assumere a tempo indeterminato.
Molto critica non a caso, in accordo con quanto riportato dall'Agenzia Ansa, è la posizione di Carmelo Barbagallo, il segretario generale della Uil, che nel commentare i dati Inps sui nuovi contratti di lavoro nel periodo gennaio-febbraio 2015 parla di 'occupazione ferma' e di 'riciclaggio di posti di lavoro'.
'Non siamo per nulla tranquilli', ha aggiunto il leader del Sindacato in quanto non è da escludere che per il momento le imprese assumano a tempo indeterminato, sfruttando i vantaggi del contratto di lavoro a tutele crescenti, per poi andare a licenziare i lavoratori al momento opportuno. Ecco perché, secondo Carmelo Barbagallo, è bene non lasciarsi andare a trionfalismi in quanto servirà ancora del tempo per capire se davvero per il mercato del lavoro si sia arrivati ad un punto di svolta.