Si chiude l’ennesima settimana in cui si è parlato a lungodella riforma pensioni 2015 e ditutte le strade per la pensioneanticipata. Il tema della quota 100sembrava essere passato di attualità ma il deposito del Ddl 2945 alla Camera dei Deputati ha riportato il tema al centrodel dibattito. La proposta, da tempo nota perché spostata da Cesare Damiano, ha come primofirmatario proprio il deputato PD insieme all’onorevole Maria Luisa Gnecchi e punta ad istituire un nuovo corso a partiredal 1° gennaio 2016, aprendo così alritorno alle quote richiesto anche dai sindacati.
La soluzione è nota a tutti,quello che è importante capire in questa sede è se avrà possibilità concrete diessere presa in considerazione dal governo e dalla maggioranza parlamentare.
Quota 100, laproposta di Damiano per la pensione anticipata: cosa farà il governo Renzi?
Riepilogando in breve la via indicata per la riforma pensioni, dobbiamo precisareche la quota 100 sarebberaggiungibile, laddove attuata, con almeno62 anni di età: fissati questi requisiti minimi, la somma di età anagraficae contributi dovrebbe arrivare a 100 (per esempio: 62 anni di età e 38 anni dicontributi e così via). Detto questo, abbiamo raccontato nelle ultime settimanedella freddezza mostrata da Palazzo Chigi verso una delle ipotesi più graditeai pensionandi.
Le ragioni sono economiche e politiche: economiche perché occorrerebberoingenti risorse (almeno 10 miliardi secondo le stime), politiche perché permovimentare tali risorse occorre una chiara volontà di mettere mano al cantieredella previdenza, volontà che per adesso non è mai venuta fuori.
Pensione anticipata2015, il governo preferisce il prestito pensionistico: quante speranze per laquota 100?
Renzi non ha maiparlato sul tema ma il Ministro del Lavoro Poletti interviene spessissimo,tirando fuori numerosi spunti su cui costruire ipotesi più o meno fondate. Adoggi, la strategia del governo pare essere impiantata su un doppio binario: da un lato il welfare,con l’erogazione di un sussidio ad hoc per i lavoratori di età compresa tra 55e 65 anni e senza lavoro, e dall’altra il prestito pensionistico per coloro chesono vicinissimi al “traguardo”.
In tutti questi mesi non è mai arrivato unchiaro segnale dall’esecutivo rispetto alla proposta di Damiano: unparticolare, questo, che ci fa essere poco ottimisti volendo realisticamentecommentare le possibilità che il Ddl possa divenire legge dello Stato.