Inizia oggi, 30 marzo2015, l’ennesima settimana dedicata alla discussione in tema di riforma pensioni. La pensione anticipata, istituto che hasostituito l’anzianità con la Legge Fornero, è ancora al centro del dibattito,con gli attori della vita politica e sindacale impegnati a promuovere soluzioniche portino maggiore equità sociale. La manifestazione dei sindacati di sabatoscorso è stato un passaggio importante per il fronte che si oppone al Governo Renzi: esecutivo che, dal cantosuo, fa sapere tramite il Ministro GiulianoPoletti che il cantiere è aperto ed a breve ci saranno novità importanti.Se con Tito Boeri, neo presidenteINPS, ci sono dei punti di contatto, va evidenziato che l’accordo sullemigliorie da apportare non è organico in quanto diversi punti restano dachiarire.

Ultime notizieriforma pensioni 2015, pensione anticipata e sussidio: il doppio binario delGoverno Renzi

La strada preferita da Poletti è stata tracciata diversevolte: un doppio binario che, da unlato, dia un aiuto ai lavoratori con età compresa tra 55 e 65 anni con un sussidio ad hoc, e dall’altro avvicinii lavoratori prossimi alla pensione all’uscita dal mondo del lavoro, magari conil prestito pensionistico. Sul primopunto pare esserci un’intesa con Boeri che, quando interpellato, ha manifestatoun pensiero molto simile. Non c’è, invece, un accordo su uno dei cavalli dibattaglia di Boeri: quello di mettere mano alle Pensioni d’oro, tagliando l’assegnodi chi riceve più di quanto ha versato.

Pensione anticipata,no a tagli su assegni d’oro: Poletti torna a parlare di riforma pensioni

La scadenza fissata è giugno, così da permettere poi diinserire gli interventi decisi in Legge di Stabilità 2016. Poletti ha dichiaratoche non ci sarà alcun intervento sugli assegni in essere, anche perché oltre undeterminato importo “già subiscono un contributo di solidarietà”.

La propostadi Boeri, secondo il Ministro del Lavoro, è “tecnicamente molto complessa” erischia di “confondere i cittadini e suscitare preoccupazioni infondate”. Iprincipi finora espressi dal governo non piacciono a tutte le forze politiche esindacali: c’è da vedere se, nel momento in cui saranno resi noti i dettagli,si potrà trovare un’intesa più ampia del perimetro della maggioranzaparlamentare che sostiene Matteo Renzi.