Il Documento di economia e finanza (Def), varato dal governo Renzi lo scorso 11 aprile e che sarà votato nei prossimi giorni nelle aule del Parlamento, non promette nulla di buono ai docenti e al personale Ata della Scuola per quanto riguarda il rinnovo del contratto, non solo per quanto riguarda il 2015. Proprio il rinnovo del contratto sarà uno dei punti chiave della protesta sindacale che bloccherà tutto il comparto scuola il 5 maggio con il già annunciato sciopero generale.

Gli importi delle retribuzioni sono ormai 'congelati' dal lontano 2009, nonostante l'inflazione abbia provveduto in tutti questi anni ad un opera di 'erosione' del potere d'acquisto dei salari quantificabile nel 9 per cento.

Non solo non sarà previsto il rinnovo del contratto ma nel documento di economia e finanza viene addirittura specificato che le spese da sostenere per il personale della pubblica amministrazione (compreso il comparto scuola) che nell'anno 2010 influenzavano in una misura pari al 10,1% il PIL (prodotto interno lordo), entro il prossimo 2019 dovranno scendere ad una percentuale pari al 9%. 

Stipendi docenti e personale Ata: progressione di carriera, stop al 2013

Le cattive notizie per gli insegnanti e per il personale Ata della scuola, purtroppo, non finiscono qui, perchè oltre alla diminuzione del potere d'acquisto degli stipendi, tutti dovranno fare i conti con il blocco della progressione di anzianità.

Attualmente, la notizia certa riguarda l'utilità del 2013 che non verrà ripristinata. Questo 'salto temporale' si ripercuoterà sensibilmente sia sull'assegno pensionistico (che subirà un'ulteriore diminuzione) sia naturalmente sull'importo totale della 'buonuscita' (Trattamento di Fine Rapporto o di Fine Servizio).  In termini pratici, è come se un docente venisse obbligato a pagare una tassa a titolo di una tantum di un importo pari a mille euro.

Indennità di vacanza: fino al 2019 non un centesimo di più

Basta così? Purtroppo no, perchè il Def contiene un'altra amara e spiacevole sorpresa, quella che riguarda l'indennità di vacanza contrattuale: nel nuovo documento di economia e finanza, infatti, l'importo di tale indennità resterà 'congelato' agli importi del 2010. E tali importi resteranno, salvo improbabili variazioni, fino al 2018 incluso.