Tutti contro i 'presidi-sceriffo' tanto voluti dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. E' questo, in sintesi, il pensiero delle varie organizzazioni sindacali che si schierano decisamente contro gli squilibri che inevitabilmente si verranno a creare tra la figura del dirigente scolastico e quella dei presidi. Il Parlamento dovrà intervenire affinchè venga scongiurato questo 'scempio' della scuola italiana: così ci sembra di poter interpretare il coro delle voci sindacali che, una volta tanto, non stonano tra di loro.

Sindacati contro Presidi: la scuola non ha bisogno di 'uomini soli'

Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil parla di 'annullamento di anni di democrazia scolastica' che si erano persino basati sulla cooperazione tra i diversi ruoli. Pantaleo parla anche di prevedibili ed inevitabili contenziosi. Francesco Scrima, segretario della Cisl Scuola accusa il governo di improvvisazione e di scarsa conoscenza del settore scolastico: 'La buona scuola reale' afferma Scrima 'non ha bisogno di uomini soli al comando' facendo chiaro riferimento proprio al nuovo ruolo dei dirigenti scolastici.

Marco Paolo Nigi (Snals-Confsal) prevede già scenari apocalittici perchè afferma che nella scuola finirà per innescarsi una conflittualità che non nulla a che vedere con la concorrenza'. Anche Rino Di Meglio, della Gilda degli Insegnanti, pone l'accento sui rischi di conflittualità tra dirigenti scolastici e docenti parlando di serie difficoltà nella libertà di insegnamento. Di Meglio non ha risparmiato neppure la battuta sarcastica riguardante il concetto tanto caro al governo Renzi e riguardante il cosiddetto 'merito' dei docenti: 'Alla fine - ha commentato ironicamente il numero uno della Gilda - il governo si è limitato ad assegnare quel poco di fondi che i presidi sapranno come gestire...'

Insomma, si prospetta una situazione particolarmente difficile da gestire, nel caso in cui il ddl scuola venga approvato dal Parlamento convalidando i 'super poteri' conferiti ai presidi dal governo Renzi: si rischia di creare malumore e spaccature anche profonde tra due 'mondi' che, fino a ieri, hanno cercato di instaurare un rapporto di proficua collaborazione.