Un finale veramente incandescente per il mondo della scuola sia per il ddl sulla buona Scuola ma anche per la riforma della P.A. dalla quale arrivano nuovi meccanismi di gestione orari ed una diversa organizzazione del proprio lavoro

La riforma della Pubblica Amministrazione è una questione "aperta", non è finalizzata solo alle amministrazioni pubbliche generalmente intese, come possono essere gli Uffici ministeriali o gli uffici periferici, la riforma tocca anche l'altra metà dell'orizzonte pubblico, ovvero la scuola.

Di solito, e l'esperienza di questi giorni ce lo insegna, quando si parla di scuola si intende esclusivamente, o perlopiù, di docenti, di insegnamento, di discipline, ma mai si pensa che la scuola è un'istituzione pubblica soggetta a regole più ampie che rientrano nella sfera della pubblica amministrazione.

E proprio in tale ottica che il personale scolastico, dai docenti ai dirigenti, dagli amministrativi ai tecnici, verrà coinvolto, perché facenti parte della grande famiglia della pubblica amministrazione, dalle avveniristiche norme contenute nel disegno di legge numero 1577 sulla riforma della Pubblica amministrazione. Approvato dal Senato, sta per approdare alla Camera per la discussione e l'approvazione definitiva. Uno dei palinsesti previsti nel ddl è quello che ha come finalità l'assicurare la completa accessibilità online alle informazioni ed ai servizi resi dalla Pubblica amministrazione.

Ma il personale scolastico verrà coinvolto soprattutto dagli articoli 11 e 12 .

Ecco gli articoli del ddl sulla riforma della P.A. che interessano e coinvolgono gli operatori scolastici

Gli operatori scolastici, difatti, come previsto dall' articolo 11 del Ddl di riforma della Pa, verranno coinvolti in meccanismi di flessibilità dell'orario di lavoro. Questioni come nuove forme di congedparentali, ( nel ddl è prevista la possibilità di azioni che favoriscano l'assolvimento di impegni differenti e l'adozione di modalità comunicative e interattive diverse secondo l'età dei figli e la possibilità di convenzioni con gli asili nido e le scuole dell'infanzia anche nei periodi di chiusura delle scuole) di una diversa organizzazione del lavoro come flessibilità e autonomia nella scelta degli orari e degli spazi (modello di lavoro conosciuto con il termine"smartworking"), potranno essere introdotti anche in un ambiente ed in un'organizzazione conservatrice e tradizionale come la scuola. Docenti, amministrativi e tecnici potrebbero usufruire di queste nuove opportunità, senza del resto essere penalizzati nella progressione di carriera o nei vari riscatti dei periodi pensionistici.

Insomma anche nelle scuole la tecnologia avanza o meglio potrebbe avanzare. Ne seguiremo lo sviluppo, voi intanto seguiteci, cliccando "segui" posto in alto sopra al titolo.