Giungono dal Governo novità sul sistema pensionistico. L'esecutivo è intervenuto sulla flessibilità della pensione e sulla possibilità di lasciare il lavoro in anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente. Anticipiamo subito, però, che la tanto discussa legge Fornero non è stata ritoccata, né messa da parte, ma dovrebbe essere affiancata da una serie di interventi che permetteranno a chi ha compiuto 61-62 anni di andare in pensione con un po' di anticipo.

L'obiettivo del Governo è quello di garantire una maggiore flessibilità sulle pensioni anticipate, a patto però, che tutti coloro in possesso dei requisiti per ritirarsi dal lavoro in anticipo, accettino di intascare, ogni mese, una pensione "alleggerita" di qualche euro.

La maggioranza ha deciso di introdurre questa novità per fare in modo che alcuni posti di lavoro si liberino un po' prima, creando così maggiori opportunità per chi è alla ricerca di occupazione. Vediamo, ora, quali sono le diverse opzioni al vaglio del Governo.

Prepensionamento a 61-62 anni: le idee del Governo Renzi

Ecco un rapido elenco delle varie novità che la maggioranza potrebbe introdurre per attivare il pensionamento anticipato.

  • Uscita anticipata con penalizzazioni: Coloro i quali hanno maturato un'anzianità di 35 anni di servizio, potranno andare in pensione a 62 anni e tre mesi, accettando però una decurtazione del 2% sulla quota prevista dal sistema pensionistico. I conti verrebbero effettuati su tutti gli anni mancanti al raggiungimento della pensione completa.
  • La quota cento: Se n'è parlato e se ne parlerà ancora parecchio. La famigerata quota cento arriva a cento e 3 mesi, o centouno e 3 mesi per i lavoratori autonomi. Il numero cento deriva dall'unione tra i 35 anni di contributi e i 60 e 3 mesi di età all'anagrafe. Quest'ultima va spostata a 61 anni e 3 mesi per gli autonomi. 
  • Contributivo esteso a tutti: Con questo sistema, si concede a tutti i lavoratori la possibilità di liquidazione della pensione, basandosi però su un criterio di calcolo interamente contributivo. Ad oggi, questa via d'uscita viene applicata solo alle donne e sarà valida fino alla fine dell'anno. Nei piani del Governo, per poter usufruire di questa forma di pensionamento anticipato, bisognerà aver raggiunto i 62 anni di età ed i 35 anni pieni di contributi versati.
  • Il prestito pensionistico: Tutti i lavoratori che avranno compiuto 62 anni e 3 mesi, sempre con 35 anni di contributi alle spalle, potranno decidere di lasciare in anticipo l'attività lavorativa accettando un assegno temporaneo di circa 700 euro al mese fino a quando non avrà raggiunto l'età nella quale avrebbe dovuto andare realmente in pensione. A questo punto, il pensionato dovrà impegnarsi a restituire il "prestito" iniziale, tramite dei piccoli prelievi che verranno effettuati ogni 30 giorni sulla propria pensione.
Quale di questi sistemi adotterà il Governo per aprire ai lavoratori la strada verso il prepensionamento? Alcuni scettici ritengono che, in realtà, oltre a non toccare la legge Fornero, la maggioranza non introdurrà affatto un sistema per favorire la pensione anticipata. Solo il tempo potrà dirci chi ha ragione: voi siete tra gli scettici o tra gli ottimisti?