Sulla riforma delle Pensioni Renzi dice la sua. Continua a bollire in pentola il nodo della riforma delle pensioni in Italia, un tema che si sta surriscaldando di ora in ora dopo la bocciatura della riforma Fornero. La strada da intraprendere, secondo le ultime notizie, sembra molto lineare: l'obiettivo è l'agognata uscita anticipata dalla pensione per rendere più snello il sistema del lavoro. In sintesi chi è in procinto di entrare nell'età della pensione può richiedere una parte della pensione tramite un prestito pensionistico in cambio di una decurtazione della pensione.

Una strategia pensata per inserire giovani lavoratori nel mercato del lavoro.

Riforma delle pensioni, il taglio del 25% sull'assegno

Ma alle parole devono corrispondere i fatti, ovvero un plafond sufficiente che consenta di attuare in concreto una manovra di questo tipo. La riforma delle pensioni parte dalla consapevolezza che la spesa complessiva e annuale arriva a 270 miliardi di euro. Ma a quanto ammonterebbe la riduzione dell'assegno in caso di uscita anticipata? Fino al 25% se si va in pensione a 62 anni invece dei 66. Le dichiarazioni di Matteo Renzi al riguardo sono state molto precise: togliere i pensionati italiani dal giogo della legge Fornero, magari con una pensione minore ma in anticipo. Così che l'Istituto di previdenza sociale (Inps) possa garantire a tutti i contribuenti il diritto ad andare in pensione.

Riforma delle pensioni, rinunciare a 30 euro per i nipoti

Ed è ancora Renzi che spiega le intenzioni del Governo sulla riforma delle pensioni. In particolare il fuoco della riforma si concentra sulle lavoratrici donne, allungando il sistema di calcolo basato sul metodo contributivo. Il vantaggio sarebbe così di terminare il lavoro all'età di 57 anni con 35 anni di contributi versati. C'è tempo però fino al 31 dicembre 2015. Perché all'età di 60 anni sono molte le nonne che vorrebbero ritirarsi a casa con la famiglia, rinunciando magari ad una parte del proprio assegno mensile, magari a 30 euro.

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