Riforma Pensioni, ultime notizie su Opzione Donna: il governo Renzi apre ad una proroga; depositati i porgetti di Lega Nord e Movimento 5 Stelle - Tra i temi caldi, anzi caldissimi da un paio di anni a questa parte, ce n'è uno che riguarda la pensione anticipata per le donne lavoratrici, ovvero l'Opzione Donna detta anche Opzione Contributivo, la possibilità di andare in pensione a 57/58 anni e 3 mesi (differenza tra lavoratrici dipendenti o autonome) se con almeno 35 anni di contributi maturati entro il 31 maggio/novembre/dicembre 2014 (differenza tra lavoratrici, autonome, dipendenti del settore privato, statali) accettando però il passaggio dal metodo retributivo al contributivo con riduzione dell'assegno: come sanno le interessate, a causa di varie modifiche di calcolo i termini ultimi sono stati anticipati dal 2015 al 2014 e da ciò è nato tutto il caos attuale, visto che non si sa con certezza se davvero, come ha detto l'INPS, in attesa di interventi da parte del governo Renzi verranno tenute in considerazione le domande giunte quest'anno.

Governo Renzi che sembra stavolta intenzionato a fare davvero qualche intervento di riforma delle pensioni dopo che è già dovuto intervenire per i rimborsi e la rivalutazione della pensione dopo la sentenza della Consulta sulla Legge Fornero, ma anche perchè pressato dal Comitato Opzione Donna, molto attivo e che già da tempo ha avviato una class action per chiedere la cancellazione delle circolari INPS che hanno appunto modificato le scadenze temporali ed i requisiti.

Le ultime notizie riguardanti la riforma delle pensioni sono per una proroga dell'Opzione Donna da parte del governo Renzi: come ha detto il premier, il suo esecutivo è intenzionato a intervenire pesantemente sul tema della previdenza, in particolare su tutto ciò che riguarda la pensione anticipata o pensione flessibile come si dice ora (ricordate il suo esempio della "lavoratrice che se vuole dovrebbe poter andare in pensione a 60 anni con una riduzione dell'assegno, per godersi i nipotini"?

Conferme che qualcosa si muove giungono anche dal ministro Poletti, il quale ha affermato che il governo interverrà a livello globale sui prepensionamenti, non solo per quello delle lavoratrici.

Ma non solo il governo Renzi pensa alla pensione anticipata delle donne lavoratrici, lo fanno anche le opposizioni, in particolare l'attivissima Lega Nord: il "partito dell'altro Matteo", Matteo Salvini, ha presentato poco tempo fa il suo ddl per la proroga dell'Opzione Donna, progetto che prevede anche requisiti meno forti.

Infine, anche il M5S ha presentato un suo progetto di legge sul tema, anche in questo caso che prevede una proroga fino al 2018 per il regime dell'Opzione Donna, con fondi da trovare con una riduzione delle pensioni oltre i 5000 euro.

Che dire? Siamo in Italia e queste cose funzionano così: si danno delle scadenze precise per le leggi, le norme, le sperimentazioni...

poi si creano in corso d'opera caos e disagi, infine dopo tanto penare e spesso anche sofferenze per gli interessati arriva sempre una soluzione-tampone dell'ultimo momento! Ricordatevene quando siete in cabina elettorale...