La scorsa settimana è stato depositato in Senato, dalla Lega Nord, il disegno di legge numero 1848 che prevede l'estensione della pensione a 57 anni per le lavoratrici dipendenti pubbliche e private fino al 31 dicembre 2018. Requisito minimo: 35 anni di contributi. Il ddl, in realtà, è un'iniziativa che permette di introdurre quella flessibilità in uscita auspicata da molti e non presente nella legge Fornero, approvata dal governo Monti nel 2011, così come riportato sul sito pensionioggi.it.

Il disegno di legge prevede l'estensione del regime sperimentale per altri tre anni, sino al 31 dicembre 2018

Il disegno di legge in questione ricalca una proposta già effettuata dalla stessa Lega l'anno scorso alla Camera dei Deputati ed ha lo scopo di estendere, per altri tre anni, il regime sperimentale approvato con la legge Maroni numero 243 del 2004, in scadenza al 31 dicembre 2015. Questo regime è denominato 'opzione donna' e dà la possibilità alle lavoratrici di lasciare il lavoro a 57 anni (dipendenti) oppure 58 anni (autonome) con il requisito minimo di 35 anni di contributi. La pensione, in questi casi, sarà calcolata con il meno conveniente metodo contributivo.

Questo provvedimento non costerebbe troppo dato che gli assegni pensionistici sono conteggiati con il metodo contributivo

Questa normativa è stata poi confermata anche dal cosiddetto 'decreto Salva-Italia'. L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha, però, interpretato in modo restrittivo il provvedimento, collegando la scadenza al momento del pensionamento e non quando si matura il diritto alla pensione.

Il Parlamento è intervenuto cercando di sensibilizzare il governo Renzi ad intervenire presso l'Istituto di Previdenza per la corretta applicazione del provvedimento in questione, secondo quanto evidenziato dal sito web pensionioggi.it. Per quanto riguarda la copertura finanziaria, questa procedura non costerebbe troppo dato che i costi previsti con l'accesso anticipato alla pensione sono compensati dalle decurtazioni derivanti dal conteggio degli assegni pensionistici con il metodo contributivo. Vedremo nei prossimi mesi come il governo Renzi intenderà affrontare e risolvere la questione relativa all'opzione donna con il metodo contributivo.