Il Premier Matteo Renzi è intervenuto martedì 19 maggio 2015 a "Porta a porta" di Bruno Vespa per parlare delle Pensioni, in particolare del rimborso degli assegni disposto dalla Corte Costituzionale e delle ipotesi di pensione anticipata connessa alla flessibilità in uscita dal lavoro e di opzione donna.

Renzi su indicizzazione pensioni: ecco gli scaglioni che percepiranno il rimborso

Presa la parola, il Premier ha voluto spiegare dettagliatamente come il Governo intenderà rispettare la sentenza della Consulta sul rimborso delle pensioni: "E' una sentenza che ha stabilito che l'indicizzazione delle pensioni non fu fatta correttamente.

Non a tutti spetta il rimborso, ma solo ai pensionati che prendono un assegno netto mensile a partire dai 1.200-1.300 netti, ovvero dai 1.700 euro lordi. La sentenza impone al Governo italiano di pagare 18 miliardi di euro anche a chi prende 4, 5 o 6 mila euro di pensione, cioè anche a chi sta già abbastanza bene". Verranno restituiti gli arretrati delle pensioni alle fasce con importo della pensione più bassa, secondo il seguente schema:

  • assegno lordo 1.700 euro, rimborso una tantum 750 euro;
  • assegno lordo 2.200 euro, una tantum 450 euro;
  • assegno lordo 2.700 euro, una tantum 278 euro;
  • oltre i 3.200 euro, nessun rimborso.

Il totale dei pensionati che riceveranno il rimborso il prossimo 1° agosto, è di 3 milioni e 600 mila, mentre altri 670 mila pensionati non percepiranno alcun arretrato.

Nonostante le polemiche, Renzi è raggiante: "Abbiamo risolto il problema in 15 giorni, investiremo 2 miliardi che avevamo messo da parte e anche l'Europa sarà contenta".

Riforma pensioni con legge di Stabilità 2016: flessibilità e prepensionamento

C'è un punto sulla Riforma Fornero che Renzi ha voluto anticipare, un progetto a favore dei contribuenti che stanno per andare in pensione: "C'è una fetta di pensionati, ovvero le donne che hanno già compito i 60 anni e che sono costrette a lavorare fino ai 66 anni, che potrebbe anticipare l'uscita da lavoro.

Mi riferisco alle donna di 62 anni che anziché lavorare vorrebbe occuparsi del nipotino. Per la Legge di Stabilità del 2016 stiamo studiando un meccanismo per favorire la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro rinunciando a 20-30 euro di pensione mensile".

Pensioni 2016, opzione donna: i calcoli de Il Sole 24 Ore, andare in pensione prima comporta un taglio del 20-30%

I calcoli del Premier Renzi sono nettamente sbagliati. Il Sole 24 Ore di ieri, 20 maggio 2015 pubblica una simulazione di quanto sarebbe il taglio della pensione nel caso in cui si dovesse decidere l'uscire da lavoro prima, a 62 anni con l'opzione donna. Infatti, secondo il quotidiano economico, l'anticipazione di 4 anni, quindi l'andare in pensione a 62 anni rispetto ai 66, comporta una perdita del 20-30% dell'importo della pensione, una penalizzazione nettamente superiore ai 20-30 euro prospettati da Renzi sia a "Porta a Porta" che nella trasmissione di Massimo Giletti, "L'Arena" domenica scorsa.

Inoltre, dal 2016 entreranno in vigore nuovi coefficienti di trasformazione in rapporto all'aumento della speranza di vita della popolazione, che ridurranno ulteriormente l'importo delle pensioni: pertanto una persona che percepisca 1.500 euro mensili lordi con 38 anni di contributi versati, andando in pensione nel 2016 con sistema retributivo percepirebbe una pensione di appena 1.000 euro lordi.