Proseguono senza sosta i dibattiti intorno al tema pensione anticipata uomini e donne, dopo la Sentenza della Consulta e la decisione del Governo Renzi di rendere una tantum come rimborso ai pensionati, sono in molti a chiedersi se nella Legge di Stabilità vi saranno ancora i fondi per affrontare la questione relativa al prepensionamento. La coperta è certamente corta, per questa ragione lo stesso Renzi avrebbe deciso, anche per evitare le ire dell'Ue, di rendere ad agosto solo una parte degli arretrati spettanti ai pensionati e unicamente per coloro che hanno una quiescenza inferiore ai 3.200 euro lordi mensili.

Il discusso decreto sul rimborso delle Pensioni potrebbe aver aperto uno spiraglio alla tanto voluta uscita flessibile, infatti le ultime dichiarazioni di Poletti fanno ben sperare i lavoratori in questa direzione.

Novità su pensione anticipata uomini e donne: Poletti interviene su La7 no al contributivo

Dopo mesi di silenzio da parte dell'esecutivo e varie proposte giunte in Parlamento ecco che finalmente il Governo Renzi ha scoperto le proprie carte sulla questione previdenziale esplicitando l'intenzione di intervenire già all'interno della prossima Legge di Stabilità con misure concrete atte a riformare la rigida Legge Fornero. Il fine è quello di concedere il prepensionamento a quanti saranno disposti a rinunciare a parte della propria pensione.

Poletti intervistato da Floris nel corso della trasmissione di martedì su La7 si è detto contrario al ricalcolo delle pensioni interamente con il metodo contributivo, dicendo che si andrebbe incontro a penalizzazioni cospicue che colpirebbero anche le pensioni più basse. Il parere di Poletti trova concorde anche Damiano completamente contrario al ricalcolo contributivo sulle pensioni che danneggerebbe coloro che sono già in pensione e che meritano 'di essere lasciati in pace'

Resta dunque al vaglio del Governo la proposta avanzata tempo fa dal Presidente della Commissione Lavoro ossia quella di concedere la pensione anticipata a uomini e donne che lo desiderino a partire da 62 anni con piccole decurtazioni sull'assegno pensionistico finale.

Poletti così come Renzi hanno fato leva sulla volontarietà del gesto, sarà cura del pensionando decidere se sarà disposto ad uscire prima dal mercato del lavoro rinunciando, in questo caso, al 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 attualmente richiesti oppure se restare al lavoro per maturare la quiescenza piena. A voi se fosse offerta la possibilità di accedere alla pensione anticipata a partire dai 62 anni sareste disposti ad andarci seppur a costo di pagare il 'pegno' suddetto o la proposta non vi troverebbe concordi?