Si sta definendo in questi giorni la strategia del Governo Renzi per il rimborso delle pensioni dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il blocco delle rivalutazione degli assegni pensionistici della riforma Fornero per gli anni 2012 e 2013. Le Pensioni interessate sono quelle di importo lordo a partire dai 1.433 euro mensili, pari cioè al triplo delle pensioni minime pagate dall'Inps.

I punti principali del piano del governo per procedere al rimborso sono spiegati nelle pagine del Corriere della Sera che avanza l'ipotesi dell'adozione di un decreto legge per evitare i ricorsi, la determinazione di 3 scaglioni per stabilire chi dovrà ricevere il rimborso e quanto restituire, oltre alla possibilità di andare prima in pensione con un importo dell'assegno più basso.

Rimborso pensioni dopo bocciatura Consulta: 3 scaglioni, nuove soglie e ipotesi restituzione pensione solo parziale

Quel che interessa ai pensionati dopo la Sentenza della Consulta è sapere a chi spetterà il rimborso e qual è la cifra. Per rispondere alla prima domanda, si stanno facendo ipotesi di suddivisione delle pensioni in tre soglie (o scaglioni). La prima soglia è quella fino ai 1.433 euro lordi mensili: chi ha una pensione al di sotto di questa cifra non avrà diritto ad alcun rimborso e tutto resterà immutato.

Dovrebbe essere disposta una soglia intorno ai 3.800 euro, a partire dalla quale, pur essendo stati bloccati gli adeguamenti negli anni 2012 e 2013, non verranno effettuati rimborsi di arretrati.

La classe da prendere in considerazione per i rimborsi sarà quella intermedia, cioè di chi percepisce una pensione tra i 1.433 ed i 3.800 euro. Ma la restituzione sarà solo parziale, all'incirca intorno al 50% di quanto dovuto.

Il ragionamento descritto vale per le pensioni passate, ma cosa succede alle pensioni ancora da liquidare?

Il responsabile dell'economia del Pd, Filippo Taddei ha affermato che andranno riallineati le pensioni ai contributi effettivamente versati. Ciò significa che torna in discussione l'ipotesi del ricalcolo delle pensioni con il sistema contributivo, escludendo il meccanismo retributivo, più costoso. Se ne riparlerà nella prossima legge di Stabilità.