Diverse sono le proposte che il governo si trova sui tavoli dei ministeri interessati e coinvolti per la controriforma della legge Fornero. Le ultime notizie confermano che tutte le ipotesi su cui può lavorare l'esecutivo sono indirizzate verso un unico percorso: rendere più flessibile l'attuale sistema previdenziale.

Vediamo quali sono le caratteeristiche delle due proposte in campo: flessibilità e prestito pensionistico

Tra le tante soluzioni al vaglio, c'è quella dell'estensione a tutti i lavoratori del metodo contributivo che significa che viene prevista per tutti i lavoratori la flessibilità dell'età di accesso alla pensione a 62 anni con 35 di contributi ma con delle decurtazioni sull'assegno e cioè una penalizzazione del 2% per ogni anno mancante al raggiungimento del sessantaseiesimo.

Tale ipotesi di lavoro ha come "padrini" e sponsor Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera e Pier Paolo Baretta, sottosegretario al Ministero dell'Economia. Tutte le ipotesi di lavoro devono avere come perno e riferimento, secondo Baretta "l'efficacia, l'equità del sistema e l'impatto della finanza pubblica". Anche l'idea del prestito pensionistico, non dispiace al governo, sempre per bocca del sottosegretario, l'importante che si tenga come punto fermo l'asticella dei 62 anni. Ma cosa s'intende per "prestito pensionistico"? Un anticipo sulla pensione che un lavoratore verrebbe a prendere a regime, di 700 euro al mese, da restituire, anche con piccole rate mensili senza interessi, al momento del raggiungimento del requisito anagrafico previsto.

Ma quali finalità devono avere sia la flessibilità sia il prestito pensionistico?

Scopo di tutte le ipotesi in campo ed unico denominatore deve essere quello di favorire la tanto declamata "staffetta generazionale", favorendo l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro rimuovendo gli elementi di rigidità fissati dalla vigente legge Fornero del governo del professor Monti del dicembre 2011.

Tali finalità trovano la loro sponda anche nel ministro al lavoro Giuliano Poletti che di recente ha affermato che le stesse imprese chiedono la staffetta generazionale. Tutti d'accordo quindi? Parrebbe di sì. A quando la prossima mossa? Poletti chiarisce e risponde "Se ne parlerà a settembre con la prossima manovra finanziaria".

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